Si chiude il giallo del cellulare di Erika Lucchesi, 19enne morta nella discoteca Mind di Sovigliana durante la serata Jaiss nella notte di domenica 20 ottobre scorso. Lo riportano le cronache locali: una delle amiche di Erika, nel gruppo di 5 persone giunte in treno a Empoli nella serata di sabato, si era messa in tasca lo smartphone. Nonostante fosse stata sentita dai carabinieri, non lo ha consegnato alle forze dell'ordine. Poi quando la famiglia ha chiamato il numero di Erika, si è sentita rispondere dalla giovane, la quale ha poi riconsegnato il cellulare. Al suo interno ci potrebbero essere messaggi e tracce di telefonate che potrebbero dire di più su come si è giunti a quella tragica notte. Nel frattempo la famiglia attende che sul corpicino di Erika venga effettuata l'autopsia per poter procedere ai funerali, che verranno fatti a Livorno. L'incarico sarà conferito dal pm Di Vizio questo pomeriggio.
Ci sono tre indagati
Ci sono ben tre indagati per la morte di Erika Lucchesi: la legale rappresentante della discoteca in cui si trovata la giovane, il presunto spacciatore che avrebbe fornito la droga alla ragazza e una terza persona. Il pusher è al momento irreperibile. Si contestano a tutti e tre i reati di morte in conseguenza di altro reato e spaccio di sostanze stupefacenti. Alla legale rappresentante si contesta di non aver impedito il presunto episodio di spaccio che avrebbe portato alla morte.
12 minuti per i soccorsi
Dalla prima chiamata al 118 all'arrivo della prima ambulanza sono passati 12 minuti, 19 invece per l'arrivo anche dell'automedica. Erano le 3.13 di domenica 20 ottobre quando è partita la chiamata al 118. Tra le 3-16 e 3.17 la centrale operativa ha attivato i mezzi di soccorso. Alle 3.20 una seconda chiamata che avvisava dell'arresto cardiaco. Alle 3.25 arriva la prima ambulanza, alle 3.32 l'automedica, alle 3.37 una seconda ambulanza.
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