Un affresco enigmatico presso il Castellare di Santa Croce

Scrive Alberto Malvolti, nel suo La "contea" di Rosaiolo nel tardo Medioevo, in Pozzo di Santa Maria a Monte. “L'ecclesia Sancti Stephani de Poppio è ricordata nell'estimo della diocesi di Lucca del 1260, tra le dipendenze della pieve di Cappiano (Rationes decimarum, I, cit. n. 5262).

Ricordo che Poplo era anche una delle ville dipendenti dalla pieve di Cappiano nel 1018 (l'elenco delle ville è pubblicato in ARCHIVIO ARCIVESCOVILE DI LUCCA, Carte del secolo XI, dal 1018 al 1031, a cura di G. Ghilarducci, Lucca 1990, pp. 34 e segg.).

Nel 1220 è ricordato un “castellare di Poppio”, confinante con l'Usciana, dove si trovavano terre appartenenti alla “chiesa di Poppio”, ossia, certamente la stessa cappella di S.Stefano (ASL, Altopascio, 12 luglio 1221: “in confinibus del castelare di popio”, tra i confini “capite at flumine gussana, alio lato at terra ecclesie de popio”).

Dunque è più che probabile che il toponimo “Castellare”, localizzabile nella cartografia moderna a sud dell'Usciana, e che ha dato nome anche a una strada tra Fucecchio e Ponte a Cappiano, sia da porre in relazione con Poppio. Come è noto, col termine “castellare” si indicava un castello abbandonato o privato delle strutture difensive.

Io, nei pressi del castellare sopra descritto, ho “scoperto” nella facciata di una colonica, ora casa di abitazione, un affresco grottesco che raffigura qualcosa fra un demone e un cane. L’affresco che riprende una qualche antica leggenda, o uno stemma nobiliare, è databile fra il Seicento e il Settecento.

All’interno dell’abitazione, al piano terra, emergono ancora oggi le vestigia di un pozzo e di un pavimento in pietra. Sulla parete esterna è dipinto anche un cristogramma, chiaro riferimento ecclesiastico. Il mistero, che non siamo riusciti a risolvere, è tutto in quella figura enigmatica, quasi una chimera forse di origine medievale.

Valerio Vallini

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