Festival dell'educazione a Arezzo, presenti Bartolo e Cucinelli

Tre giornate sul ruolo dell'educazione per prevenire i fenomeni di radicalizzazione religiosa, politica e sociale nelle società multiculturali e per promuovere l'integrazione. Si apre domani ad Arezzo, nel campus universitario del Pionta (viale Cittadini), il "Festival dell'educazione", organizzato dal Dipartimento di Scienze della formazione, scienze umane e della comunicazione interculturale dell'Università di Siena, in collaborazione con la libreria Feltrinelli di Arezzo. Il primo appuntamento, alle ore 11,30 in aula magna, sarà con Pietro Bartolo, il medico di Lampedusa che negli ultimi anni 30 ha soccorso migliaia di migranti sbarcati sull'isola, neoeletto al Parlamento europeo. Pietro Bartolo, prendendo spunto dal suo ultimo libro "Le stelle di Lampedusa" (Mondadori), dedicato alle storie di bambini migranti che ha incontrato occupandosi del poliambulatorio dell'isola, racconterà - come ha fatto in altre città - storie drammatiche che hanno commosso chiunque le abbia ascoltate. Pietro Bartolo è conosciuto al grande pubblico anche per essere stato tra i protagonisti del pluripremiato documentario "Fuocoammare" di Gianfranco Rosi.

Alle ore 17,30 seguirà l'intervento dell'imprenditore Brunello Cucinelli sul suo capitalismo neo-umanistico, descritto nel volume "Il sogno di Solomeo" (Feltrinelli), e alle 19 quello con Ernesto Galli della Loggia sulla storia dell'istruzione italiana e su come la scuola può contribuire alla costruzione di una società multiculturale, partendo dal suo ultimo libro "L'aula vuota" (Marsilio).

La seconda giornata del Festival, martedì 4 giugno, si aprirà con la prima performance ad Arezzo di "Human Library", progetto internazionale creato in Danimarca nel 2000 dalla ong Stop the Violence. Nella Human Library si possono prendere in prestito persone in carne e ossa che raccontano la parte della loro storia che più spesso suscita diffidenza e pregiudizio per aiutare il "lettore" a superare i propri pregiudizi verso diversità di origine etnica, di genere, di fede, di stili di vita. I "bibliotecari" della Human Library offriranno ai lettori che vorranno partecipare a questa esperienza alcuni titoli, corrispondenti ciascuno a un "libro vivente". Seguirà l'incontro con Ivano Dionigi (ore 17,30), presidente di Almalaurea e della Pontificia Accademia di Latinità e autore del libro "Osa sapere. Contro la paura e l'ignoranza" (Solferino), nel quale ricorda anche la lezione di Roma, che divenne grande aprendosi ai nuovi popoli e riconoscendo cittadini (cives) gli stranieri, i "nemici" (hostes). Il professor Dionigi invoca l'urgenza del "pensiero lungo" e del dialogo tra i saperi: un nuovo umanesimo da affidare anzitutto alle università e a coloro che intendono professare la conoscenza, la verità, la pietas. La serata si concluderà alle 19 con la giornalista e regista Francesca Mannocchi, autrice di reportage da Iraq, Libia, Libano, Siria, Tunisia, Egitto, Afghanistan e vincitrice del premio Giustolisi con un'inchiesta sul traffico di migranti e sulle carceri libiche oltre che del prestigioso Premiolino. Per Einaudi ha pubblicato "Io Kahled vendo uomini e sono innocente", storia di un trafficante di esseri umani che racconta la tragedia dei migranti, carnefice e vittima anche lui del ricatto del suo Paese.

Il festival si concluderà mercoledì 5 giugno con la performer Chiara Bersani, premio Ubu 2018 come migliore attrice under 35. Affetta da osteogenesi imperfetta, attrice dal corpo "non conforme", come lei stessa lo definisce, Chiara Bersani torna ad Arezzo per condurre, dalle ore 11 e fino al pomeriggio, un workshop con gli studenti per comprendere le sfide della diversità e della costruzione di società inclusive attraverso le arti performative.

Sui temi scelti quest'anno per il Festival il Dipartimento di Arezzo dell'Università di Siena è stato accreditato dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca con un un finanziamento per un progetto internazionale di ricerca che riguarda le metodologie per trasformare la diversità in una opportunità di apprendimento e di inclusione e limitare i fenomeni di radicalizzazione.

Fonte: Ufficio stampa

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