Gli empolesi fanno le domande e i candidati sindaco rispondono. gonews.it ha raccolto nove domande tra la cittadinanza che porterà direttamente a Anna Baldi, Brenda Barnini, Beatrice Cioni e Andrea Poggianti. Ogni giorno, a partire da lunedì 13 maggio fino a martedì 21, uscirà la risposta dei quattro candidati sui temi che stanno più a cuore agli empolesi.
Le domande degli empolesi ai candidati sindaco
1. La sicurezza nel centro storico e nei parchi
2. L'ecomostro
3. Il mercato
4. Rivalorizzare il centro
5. Manutenzione delle strade
6. La sanità
7. Costo rifiuti troppo alto e sistema porta a porta
8. La municipale e l'Unione dei Comuni
9. L'immigrazione
Il tema dell'immigrazione è da qualche anno il tema più inflazionato nel dibattito politico, ma anche il tema su cui si riversano gran parte delle paure e dell'emotività dei cittadini, rendendolo di fatto lo specchio di un evidente disagio sociale. Anche in questi giorni il caso della 'Sea Watch 3' sta scuotendo le fondamenta del Governo giallo-verde, mentre l'avanzata della Lega degli ultimi mesi si è in gran parte costruita sulle macerie lasciate dalla cattiva gestione del fenomeno. Il tema dell'immigrazione, quindi, è senza dubbio in cima all'agenda politica, locale o nazionale che sia. Una cosa è certa: siamo di fronte ad un fenomeno di portata storica, il movimento di popoli e culture, un meccanismo fisiologico del moderno mondo globale che non può essere fermato con qualche secchiata d'acqua nel mare. Servirebbero quindi risposte politiche di ampia portata, un disegno collettivo che offra ai cittadini strumenti nuovi di comprensione delle dinamiche in atto.
A livello locale, in modo forse più evidente, il tema dell'immigrazione crea malumori e cattive interpretazioni. Bisogna intanto distinguere tra due fenomeni: l'immigrato che vive e lavora in Italia e l'immigrato irregolare sul territorio italiano e inserito in un percorso di accoglienza.
Per quanto riguarda il primo ritenere l'integrazione di per sé un male nel 2019 secolo è semplicemente ridicolo, un residuo atavico di una società che vuol tornare indietro. Se l'obiettivo di qualsiasi attacco, politico o civile che sia, è verso questi individui allora si cade nel razzismo, che è un'altra storia e con la politica c'entra ben poco (almeno così dovrebbe essere). E se questi individui, che hanno una cultura e una lingua diversa, hanno una situazione economica precaria crediamo che un paese civile abbia il dovere di aiutarli e favorire l'integrazione. Questo ovviamente a patto che facciano di tutto per uscire dal disagio e non cerchino di truffare lo stato, dopotutto questo vale anche per un cittadino italiano. Quali sono i sistemi di competenza comunale che possono favorire l'integrazione ed eventualmente il sostegno a fasce deboli della popolazione? Come intendono agire i candidati sindaco?
Altra cosa è la gestione del fenomeno dell'immigrazione e qui il tema è ampissimo. Cattiva gestione comunitaria del fenomeno, resistenze 'nazionali' in Europa che mettono l'Italia in quanto paese-ponte con l'Africa in una posizione difficile, il tentativo di trasformare questo fenomeno in un redditizio business, il sistema poco chiaro dei centri di accoglienza: sono questi molti dei problemi legati all'immigrazione.
Come in tutta Italia anche a Empoli gli immigrati entrano nel percorso dell'accoglienza di secondo livello, i famosi SPRAR (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) e nei CAS (Centri di Accoglienza Straordinari). I primi sono gestiti dall'Anci e quindi dai Comuni che possono scegliere o meno di aderire, mentre i secondi sono di competenza della Prefettura essendo di fatto una misura eccezionale dovuta ad una situazione emergenziale, cioè la carenza di strutture per ospitare i migranti.
La gestione dei centri, però, ha suscitato anche a Empoli numerose critiche. In primis si contesta la presunta gestione poco 'trasparente' dei centri, ma soprattutto si lega direttamente i fenomeni di criminalità locale all'immigrato. Questo è certo anche la conseguenza dei recenti fatti di cronaca che hanno visto arresti di ospiti dei centri per droga e sequestri anche nelle stesse strutture, ma vestire l'immigrato dell'abito del delinquente è di per sé una forzatura che non trova conferma nei numeri e a cui la politica non può rispondere, perché cade nuovamente nel razzismo: o si dimostra che il singolo immigrato ha commesso un crimine, oppure vale la regola civile della presunzione di innocenza. È obiettivamente vero che il fenomeno dello spaccio sia legato anche a stranieri, ma va anche precisato che si tratta di soggetti deboli e disagiati, facilmente inseribili nel circuito dello spaccio perché di fatto poco integrati e protetti. Non servirebbe semmai chiedersi chi li rifornisce e mettere in atto percorsi di integrazione più efficienti? A questo si aggiunge che gli effetti del recente Decreto Sicurezza restano per molti un dubbio, perché potrebbero creare il paradosso di lasciare molte persone ancora di più in balia della criminalità senza nemmeno offrire le poche tutele di un percorso di accoglienza. Questi soggetti, va infine precisato, sono protagonisti di episodi di microcriminalità, marginale rispetto a fatti più gravi che mirano pesantemente la sicurezza sociale.
Altra critica mossa alla gestione dei migranti è il fatto che a Empoli vi siano più ospiti di quanti siano previsti dalla direttiva Minniti, il che dimostra, non fosse chiaro, come certo la politica a livello nazionale non abbia saputo far fronte in maniera chiara al fenomeno dell'immigrazione. Stiamo comunque parlando di circa 220 persone ospitate nei centri empolesi a fronte di una popolazione di circa 50mila abitanti.
Quali sono le opinioni dei candidati sullo SPRAR? Cosa intendono fare per far fronte al tema immigrazione? Cosa intendono modificare? Quali sono le soluzioni per slegare definitivamente il tema sicurezza e spaccio da quello dei migranti? La nona (e ultima) domanda degli empolesi ai candidati sindaco è sull'immigrazione: i candidati rispondono.
A cura di Giovanni Mennillo
Chiarastella Foschini
Margherita Cecchin
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