I Carabinieri Forestali di Prato hanno contribuito al Progetto di Sicurezza Ambientale incentrato sul fenomeno degli incendi boschivi che l’Associazione Centro per i Diritti del Malato onlus” ha organizzato nelle Scuole Secondarie di Primo Grado “Bogardo Buricchi” e “Ivana Marcocci”, entrambe di Prato città.
Alla presenza del Presidente dell’Associazione Fabio Baldi, e con l’ausilio di una presentazione creata appositamente per l’occasione, i Carabinieri Forestali del Nucleo Investigativo NIPAAF hanno affiancato le Professoresse per spiegare a quasi 90 ragazzi del terzo anno cosa vuol dire “Incendio boschivo”, affrontando il tema a 360°: partendo cioè dalla previsione del fuoco per arrivare alle indagini necessarie all’individuazione dei colpevoli.
Gli incontri, della durata di due ore ciascuno, hanno coinvolto la classe 3 C della Scuola Ivana Marcocci e le classi 3 A e 3 F della Scuola Bogardo Buricchi dove i militari hanno descritto ai ragazzi tutte le fasi in cui si articola un fenomeno complesso come è l’incendio boschivo.
Dapprima è stato spiegato cosa s’intende per Previsione del fenomeno, ossia quella complessa fase basata su algoritmi e modelli matematici che attraverso l’elaborazione dei dati storici e dell’andamento climatico stagionale consente di formulare ipotesi su quale saranno i periodi e i luoghi a maggior rischi d’incendio. Si è passati poi alla Prevenzione, che vede nel controllo coordinato del territorio da parte di istituzioni, volontariato e cittadini l’arma più potente, per passare poi alla Lotta attiva alle fiamme che consiste nello spegnimento dei fuochi e nella bonifica del terreno arso dalle fiamme; questo ambito vede la competenza primaria delle Regioni ed è stato trattato assieme ai Vigili del Fuoco. Per ultima, i militari hanno affrontato la fase repressiva delle attività criminose affidata alle indagini condotte dalla polizia giudiziaria.
Lo scopo dell’iniziativa è quello di accrescere la sensibilizzazione della cittadinanza rispetto al fenomeno degli incendi boschivi, la cui causa scatenante è nella quasi totalità dei casi ascrivibile a comportamenti umani di natura volontaria (incendi dolosi) o involontaria (incendi colposi, provocati da imprudenza imperizia o negligenza).
La prevenzione del fenomeno inizia proprio prestando un particolare occhio di riguardo ai giovani che, oltre a rappresentare il futuro della nostra società, costituiscono anche la fascia più sensibile e più reattiva del corpo sociale. Per questo motivo, la loro educazione anche in campo ambientale costituisce da sempre un’autentica attività di polizia preventiva che per certi versi non è meno importante di quella attività di polizia repressiva con cui è più facile che i cittadini identifichino le Forze dell’Ordine.
Notizie correlate
Tutte le notizie di Prato
<< Indietro