25 Aprile 2019, una delegazione del PC e della "Casa dei Comunisti" di Santa Maria a Monte, si è ritrovata davanti alla Sede del Palazzo Comunale (come da tanti anni) con l'intenzione di depositare un mazzo di fiori sotto la lapide di un padre della nostra Costituzione, Piero Calamandrei, posta nell'atrio del Palazzo stesso.
Purtroppo con nostro rammarico il portone dello stesso Palazzo era chiuso, circostanza mai avvenuta da tantissimi anni a questa parte.
Il Palazzo del Comune è la casa di tutti i cittadini e trovarlo chiuso in ricorrenza della festa della Liberazione che ha riconsegnato la democrazia dopo un ventennio di dittatura fascista e dall'occupazione del nostro Paese da parte delle truppe naziste è un fatto gravissimo.
A questo punto,abbiamo proseguito per una piccola commemorazione al parco della Rimembranza dove abbiamo trovato poca accuratezza ed erba ancora da falciare in un luogo dove la memoria e il rispetto per i caduti non deve venire mai meno.
Santa Maria a Monte ha pagato un alto tributo di sangue per questa guerra voluta dal regime fascista del ventennio che andrebbe più spesso ricordato e non solo un giorno all'anno : 27 caduti e altri morti dovuti ai cannoneggiamenti e ai bombardamenti che il paese dovette subire al passaggio del fronte che durò per oltre 40 giorni.
Un altro appunto che ci ha amareggiato tantissimo è stato, arrivare nella Piazza davanti al Municipio e notare degli operai della ditta appaltatrice dei lavori della nuova pavimentazione lavorare in questo giorno di festa Nazionale.
Il Sindaco aveva il dovere morale di chiamare la ditta e di fermare i lavori almeno in questa circostanza ma evidentemente in questa Amministrazione ci sono sensibilità diverse nel commemorare questa data
Casa dei Comunisti
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