Giovedì 18 aprile alle 21.00 al Teatro del Popolo di Castelfiorentino un evento attesissimo: il concerto con l’orchestra e il coro del Maggio musicale fiorentino.
Il direttore Ferdinando Sulla guiderà musicisti e cantanti in un viaggio musicale straordinario, fra le musiche di Giovan Battista Pergolesi e Johann Adolf Hasse.
In programma Stabat Mater in fa minore di Pergolesi per soprano, contralto, coro femminile a due voci, archi e basso continuo, e Miserere in re minore di Hasse per soprano, contralto, coro femminile a quattro voci, archi e basso continuo.
Lo Stabat Mater sembra essere stata proprio l’ultima opera di Giovanni Battista Pergolesi - scritta addirittura sul letto di morte - che cercò di portare a termine questo lavoro prima che la morte per tubercolosi lo cogliesse alla giovane età di 26 anni. Secondo alcuni musicologi è probabile che il suo ultimo lavoro sia stato invece il Salve Regina in do minore per soprano.
Ultima o penultima, lo Stabat Mater conobbe una fortuna contrastata, apprezzata da moltissimi tra cui l’eccellentissimo Bach, oppure da Vincenzo Bellini o addirittura da Gioachino Rossini il quale esitò a lungo, prima di comporre il suo, perché riteneva quello di Pergolesi troppo sublime per poterlo eguagliare, fu criticata da altri - anche in tempi successivi, per esempio da Hector Berlioz – perché a Pergolesi si contestava di aver usato uno stile non appropriato per una opera religiosa. Nonostante i giudizi opposti tuttavia fu eseguito con successo e conobbe diverse riscritture da parte di altri compositori come Paisiello che ne ampliò la parte strumentale. Lo Stabat Mater di Pergolesi è diventato uno dei suoi componimenti più celebri e anche una delle opere più importanti e magnifiche di tutto il Settecento, uno dei più toccanti capolavori della musica sacra.
Johann Adolf Hasse soprannominato “Il Sassone” per nascita e formazione tedesche, dopo solidi studi in patria tentò nel 1721 un inizio di carriera in campo operistico ma sentì da subito la necessità di spostarsi a Napoli per apprendere, in quella che era considerata la capitale del melodramma, ogni segreto dell’arte di far commuovere con il canto. Nel Miserere, Hasse sfrutta a pieno le conoscenze acquisite a Napoli al fine di creare musica sempre varia, ora tesa e severa, poi lacrimevole o dolcemente implorante oppure brillantemente concertante, il tutto in sei numeri musicali.
L’ingresso è gratuito, obbligatoria la prenotazione.
Fonte: Giallo Mare - Ufficio stampa
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