"Per far leggere le persone, bisogna vietare alle persone di leggere", è con la solita ironia che Daniel Pennac inizia il suo incontro a Empoli per Aspettando Leggenda. La serata di giovedì 11 aprile difficilmente verrà dimenticata in riva all'Arno, parla il Palazzetto delle Esposizioni con centinaia di persone all'interno. Giovani, meno giovani, maestri, studenti, genitori, semplici amanti della lettura: una folla appassionata ha seguito la 'lezione' dello scrittore francese.
L'autore di capolavori come il ciclo Malaussene ha spiegato la sua visione della lettura e della letteratura. In francese, anche se rammaricato - "Mi considerate un grande autore, ma sono un cretino in questo senso" ha scherzato -, ha risposto alle domande dal palco e ha suscitato momento di risa e emozione pura nel pubblico: "Essere veramente adulti vuol dire interessarsi ai bambini. Se c'è paura, la conoscenza non passa".
Ha parlato della sua esperienza di scrittore e professore, ma anche di lettore: "È importante raccontare finzioni e storie ai piccoli, il ricordo della voce di chi narra ci accompagna e ci fa entrare nella letteratura. La scrittura è la memoria dell'umanità. Io scrivo per ragioni di salute, se non scrivessi mi sopporterei meno e così anche i miei familiari. La scrittura per me consiste nel mettere in testi la mia difficoltà di essere".
Stimolare i giovani avvicinandosi ai libri era lo scopo dell'evento. Ma se a qualcuno non piacesse leggere? Impossibile, è convinto Pennac: "Non mi dispera chi dice che non gli piace leggere, perché alla fine la lettura porta in loro grandi sensazioni. Prendete un bagno qualsiasi, metteteci un libro è vedrete che chiunque ci sosterà più del dovuto".
Si è soffermato anche nell'ultimo libro uscito in Italia, Mio Fratello del 2017, che parla del fratello Bernard, scomparso nel 2007. "Volevo scriverne subito ma ero totalmente pieno di tristezza per la sua morte che non riuscivo a ricordare le cose precise", ha riferito Pennac, "quindi ho scritto altri libri come Diario di un corpo ma poi ho visto il Bartleby di Melville e ho deciso di raccontare mio fratello così".
Emozionata e soddisfatta Brenda Barnini. Il sindaco di Empoli ha preso la parola per una battuta: "Abbiamo a Empoli uno degli autori più grandi, siamo orgogliosi e non ci credevamo finché non lo abbiamo visto qui sul palco... Leggenda è stata una scommessa ed è stata un successo. Senza cultura non esiste comunità. È un progetto nato dal basso e trasmette cose importanti ai ragazzi. È bello iniziare con un maestro come Pennac".
Notizie correlate
Tutte le notizie di Empoli
<< Indietro