Alia, Fp Cgil: "Nessuno si preoccupa dell’emergenza smaltimento"

 Come sempre, durante le campagne elettorali, vediamo che la raccolta dei rifiuti diventa uno dei temi principali dove cercare consenso. La domanda però è: qualcuno ha idea di dove sta andando Alia?
Da quello che i lavoratori percepiscono, e i nostri Rappresentanti RSU ci dicono, siamo ancora lontani da un’Azienda unica. Persistono incomprensibili resistenze a ragionare e programmare, in un’ottica di Area Vasta, prevalendo schemi vecchi e di tipo campanilistico. Una mancata visione complessiva che tenga conto delle peculiarità dei singoli territori e dei servizi da svolgere. Relazioni Sindacali che riescono ad affrontare i problemi solo se viene chiamato in causa l’Amministratore Delegato, perché le singole Direzioni, ad oggi, non sono in grado di risolvere nessuna problematica, ed i lavoratori hanno organizzazione e trattamenti diversi, a seconda di chi è il proprio Dirigente. Forse, anziché scontrarsi sulla modalità di erogazione del servizio, sarebbe bene che i proprietari dell’Azienda si preoccupassero di avere un progetto serio che tenga conto di equilibri economico/finanziari, qualità del lavoro, salute e sicurezza di chi vi opera, servizi resi alla cittadinanza, Impianti che servono alla raccolta che viene effettuata.
Non è più tollerabile quello che sta succedendo, dove, in barba a Protocolli sottoscritti da sindacati e Anci Toscana, e ignorando il dettato contrattuale, si continua ad appaltare servizi prettamente manuali come il porta a porta, dove l’unico obiettivo è il risparmio. Il risparmio in questi casi, lo pagano i lavoratori con minore retribuzione, minori tutele, condizioni di lavoro peggiori, e lo pagano i cittadini con un servizio meno efficiente.
Non è più tollerabile che nessuno si preoccupi di un’emergenza smaltimento con cui, ormai da mesi, Alia deve fare i conti e che ancora non è chiaro quanto costi agli utenti, sia economicamente sia in termini ambientali. Non una parola su come uscire da questa situazione, che inevitabilmente deve essere affrontata, perché è impensabile continuare a cambiare sistemi di raccolta, senza nessun intervento sugli impianti esistenti per consentire un vero riciclo, recupero e smaltimento finale.
Questo ci aspetteremmo da chi si candida a governare i territori compresi nell’Ato Toscana Centro. Invece, in ogni programma, la ricerca è il consenso elettorale, senza avere una visione futura dell’ambiente, della sua tutela, e di chi opera in questo settore. La storia ci insegna che i risparmi sui servizi, e la mancata lungimiranza sulla chiusura del ciclo dei rifiuti oggi, verranno pagati a caro prezzo domani, da parte di tutti. Noi abbiamo le idee chiare, sarebbe indispensabile che la politica avesse più coraggio.

FP CGIL Toscana, FP CGIL Firenze, FP CGIL Pistoia, FP CGIL Prato

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