Dall’ospedale di Careggi non arrivano altre richieste di dimissioni oltre a quella presentata dal professor Giuseppe Giaccone, nessun altro professionista ha deciso di andar via così. La continuità di prestazioni professionali di medici autorevoli prosegue con ottimi risultati. Questo quanto ha detto l’assessore regionale alla Sanità Stefania Saccardi nella comunicazione in Aula sulla situazione dell’ospedale di Careggi “in merito alla continuità di prestazione professionale di autorevoli medici della Toscana”.
La questione nata dall’addio di Giaccone, ha proseguito l’assessore, deve essere inquadrata nel ruolo complessivo che svolge l’ospedale di Careggi, dedicato all’alta complessità dell’assistenza, ricerca e didattica e oggetto di una straordinaria ricostruzione dei padiglioni che in dieci anni ha portato al completo rinnovamento di tutti gli edifici. Con le sue strutture all’avanguardia, ha proseguito Saccardi, Careggi rappresenta una straordinaria opportunità per le giovani generazioni di medici – 900 gli specializzandi ogni anno – e per i ricercatori. Vive ora una fase di importante rinnovamento generazionale, accompagnato da un potente rinnovamento delle conoscenze e delle tecnologie. Careggi, a giudizio dell’assessore, è pronto ad affrontare il futuro incombente per aver compiuto lo straordinario sforzo strutturale e tecnologico che altri ospedali devono ancora intraprendere o hanno appena cominciato ad avviare e tutti i dati dicono che questo ospedale è ai vertici assoluti della sanità nazionale e per certi aspetti anche internazionale.
Il professor Giaccone ha preso servizio il 4 gennaio 2019, ha dichiarato di voler lasciare Careggi il primo aprile. L’ha fatto, ha detto l’assessore, con una comunicazione proveniente dagli Stati Uniti, dove era tornato dal primo di marzo. A lui era stato affidato l’incarico di portare avanti un poderoso progetto di riorganizzazione dell’area oncologica, con la possibilità di usare leve gestionali, organizzative e professionali e con una dotazione organica complessiva di 45 medici. Giaccone ha rinunciato al progetto e ha dichiarato nelle sue missive che la complessità e la durata dell’incarico erano incompatibili con i tempi della sua vita professionale. Il progetto, che prevede anche il coordinamento scientifico dell’Ispro (l’Istituto per lo studio, la prevenzione e la rete oncologica) resta prioritario, ha assicurato, e sarà riassegnato ad uno specialista dello stesso livello professionale e scientifico. Le procedure sono state già avviate.
Careggi è un ospedale di altissimo livello e rimane tale anche se il professor Giaccone ha deciso di lasciare. Ha risultati straordinari con 47mila 400 ricoveri ordinari, 15mila day-hospital, 50mila 466 accessi in sala operatoria, 3mila 122 parti, 116mila 500 accessi al pronto soccorso, 5milioni e 600mila prestazioni di laboratorio, un milione e 342mila prestazioni ambulatoriali. I professionisti provenienti da altri paesi sono tuttora in organico. Chi è andato via, tredici professionisti nell’ultimo anno, lo ha fatto perché ha vinto concorsi che hanno permesso avanzamenti di carriera: questa partenze sono motivo di vanto per Careggi, ha concluso l’assessore.
Fonte: Consiglio Regionale - Ufficio Stampa
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