Dimissioni del ministro Fontana, sostegno ai lavoratori digitali, risorse per il raddoppio Pistoia-Lucca: le ultime dal Consiglio regionale

Lavoratori digitali: una mozione chiede il riconoscimento dei loro diritti

Riconoscimento dei diritti dei nuovi lavoratori digitali: è quanto chiede una mozione che vede come primo firmatario Simone Bezzini (gli altri firmatari sono Serena Spinelli, Gianni Anselmi, Leonardo Marras, Enrico Sostegni, Fiammetta Capirossi, Marco Niccolai, Antonio Mazzeo, Valentina Vadi, Elisabetta Meucci, Alessandra Nardini, Lucia De Robertis, Giacomo Bugliani, Ilaria Bugetti e Andrea Pieroni). Come ha spiegato Bezzini illustrando l’atto in aula, la mozione impegna la Giunta regionale ad attivarsi nei confronti del Parlamento e del governo nazionale, per intervenire a colmare un vuoto normativo che rischia di cancellare i diritti dei lavoratori digitali della cosiddetta gig economy, a partire dall’individuazione di un salario minimo e passando anche dalla tutela della salute e della sicurezza del lavoratore. Il consigliere ha infatti sottolineato come le nuove tecnologie stiano mutando l’organizzazione del lavoro, creando nuove figure che sono difficilmente collocabili nei sistemi contrattuali e normativi esistenti, e che dunque rischiano di essere sfruttate o sottoposte ad eccessi di precarietà.

L’atto impegna l’esecutivo, inoltre, ad attivarsi per verificare quali spazi possa avere la Regione Toscana nell’intraprendere misure di politiche attive sul lavoro di queste nuove tipologie, valutando anche l’approvazione di una Carta dei diritti dei lavoratori digitali, come già fatto ad esempio dal Comune di Bologna e dalla Regione Lazio, che ha annunciato di voler avviare un percorso per affrontare in maniera complessiva questo nuovo settore.

L’assessore regionale Vittorio Bugli ha detto che la mozione è utile per rafforzare il lavoro di pressione che la Regione Toscana sta già facendo a questo proposito presso il governo nazionale. Ha inoltre spiegato che la Regione si sta muovendo, nell’ambito delle proprie competenze, per affrontare questioni come la sicurezza sul lavoro, l’igiene nella fase di consegna delle merci, la formazione.

“Questo atto – ha spiegato Bezzini illustrando il provvedimento in aula - pone il tema dell’estensione di diritti e tutele al mondo del lavoro connesso alle grandi piattaforme digitali. Si tratta di un numero sempre più alto di ragazze e ragazze che svolgono prestazioni spesso in contesti di forte precarietà. Chiediamo – ha aggiunto Bezzini – che venga effettuata una verifica rispetto agli spazi di manovra che, nell’ambito delle proprie competenze, la Regione può avere per dare alcune risposte concrete relativamente all’esigenza di miglioramento delle condizioni lavorative di diverse centinaia di persone, soprattutto giovani, anche in Toscana”.

“Chiediamo che la legislazione nazionale faccia finalmente concreti passi in avanti verso la tutela dei diritti delle nuove professioni legate alle piattaforme digitali: settori in cui c'è da lavorare per garantire sicurezza e dignità dei lavoratori. Ed anche di proseguire con azioni regionali che diano un quadro di tutele essenziali - ha commentato Serena Spinelli - . "Un tema sul quale ci siamo ampiamente confrontati anche l'anno scorso, in un convegno di cui mi ero fatta promotrice. Allora il ministro Di Maio appena insediato aveva promesso soluzioni, convocando anche un tavolo con i ciclofattorini, i "riders" subordinati agli algoritmi delle multinazionali della consegna di cibo a domicilio, ma poi tutto si è praticamente fermato. Oggi – conclude Spinelli - ribadiamo che non ci si deve dimenticare di quei lavoratori e che continuiamo a sostenere le loro battaglie, che sono battaglie per la dignità del lavoro e quindi di tutti".

La mozione impegna la Giunta ad agire nei confronti di Governo e Parlamento affinché si adegui il quadro normativo, previo confronto con le parti sociali. Bezzini ha poi ringraziato l’assessore Vittorio Bugli per aver illustrato prontamente in aula l’operato della Giunta “che si sta già attivando nella direzione da noi auspicata”
Da tempo – si legge nella mozione firmata da Bezzini e Spinelli - stanno emergendo nuove figure di lavoratori precari legati alle nuove piattaforme digitali (cd platform workers) che integrano il proprio reddito o si guadagnano da vivere con le consegne a domicilio di cibo in motorino o bicicletta, utilizzano l’auto privata come taxi su richiesta, affittano una camera, fanno baby sitting, ripetizioni o le pulizie, laddove siano integrate in sistemi di committenza digitale. “Non è più rimandabile – aggiunge ancora Bezzini- una regolamentazione e una tutela di queste nuove modalità lavorative che interessano una fascia sempre più consistente della nostra società”.

Crisi siriana e conflitto israelo-palestinese, mozione chiede ripresa diplomazia

In merito alla situazione di instabilità del Medio Oriente, a partire dalla crisi siriana e dalla ripresa del conflitto israelo-palestinese, una mozione approvata a maggioranza esprime “netta condanna” contro la produzione e l’uso di armi chimiche e di materiali ad esse collegati e una “forte preoccupazione” per le persistenti problematiche umanitarie, politiche e di sicurezza internazionale causate dal perdurare della drammatica situazione in Siria e della ripresa del conflitto israelo-palestinese.

L’atto, presentato da Alessandra Nardini, prima firmataria, e da Stefano Scaramelli, Andrea Pieroni, Serena Spinelli, Enrico Sostegni e Fiammetta Capirossi, è stato approvato a maggioranza.

Nella mozione si ricorda la risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite del febbraio 2018, che ha ribadito “condanna unanime” della comunità internazionale contro la violenza e il deteriorarsi della situazione umanitaria in tutta la Siria. E anche l’utilizzo di armi chimiche avvenuto in più circostanze, che ha portato alla reazione militare di Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna contro i siti di produzione di queste armi del governo siriano.

Si afferma che tra i fattori che hanno contribuito all’instabilità dell’area si annoverano “la recente decisione del presidente Trump di uscire dall’accordo per il disarmo nucleare iraniano, così come la conferma dell’appoggio da parte della Russia al regime siriano di Assad”.

La mozione impegna la Giunta regionale ad attivarsi nei confronti di Parlamento, Governo e Unione Europea, affinché attraverso “ogni sforzo diplomatico possibile” si ponga fine quanto prima alla guerra civile in Siria, si consenta un rapido intervento per salvare vite umane affrontando le esigenze umanitarie della popolazione siriana, e si favorisca “fin da subito”una transizione politica sotto l’egida dell’Onu.

Inoltre, per quanto attiene l’acuirsi del conflitto tra Israele e Palestina, il governo regionale è impegnato perché si mettano in atto “tutti gli sforzi possibili” per evitare ulteriori violenze a Gaza e in Cisgiordania e si sostenga la richiesta avanzata dal Segretario generale delle Nazioni Unite di un’indagine indipendente, in seguito agli scontri che sono avvenuti lo scorso dicembre, nel giorno in cui si è celebrato lo spostamento dell’ambasciata americana da Tel Aviv a Gerusalemme. Ancora, la Giunta deve impegnarsi, sempre nei confronti di Parlamento, Governo e Unione Europea, affinché si riprendano quanto prima le iniziative politico – diplomatiche “volte a rilanciare la prospettiva di una soluzione politica per far sì che i due popoli possano vivere in pace e in sicurezza, nel rispetto del diritto internazionale”.

Il consigliere regionale Roberto Biasci ha ricordato la particolare situazione della Siria, un Paese in cui tutte le religioni, le culture e le tradizioni sono state tutelate per moltissimi anni fino a quando nel 2011 con le primavere arabe, l’integralismo islamico non ha più sopportato l’integrazione religiosa e la democrazia.

Sostegno al popolo Saharawi, mozione chiede intergruppo consiliare

Sostegno al popolo Saharawi. La mozione presentata dai consiglieri Alessandra Nardini, prima firmataria, Ilaria Bugetti, Andrea Pieroni e Enrico Sostegni, chiede impegni di solidarietà su più fronti istituzionali.

Nell’atto si chiede alla Giunta regionale di attivarsi presso la Conferenza Stato Regioni facendosi promotrice di un’azione di impulso nei confronti del Governo e delle competenti sedi europee ed internazionali per giungere allo svolgimento del referendum per l’autodeterminazione del popolo Saharawi come sancito dalle Nazioni Unite con la risoluzione 690/1991.

Sempre alla Giunta regionale si chiede l’impegno alla valorizzazione dei patti di amicizia e solidarietà, dei gemellaggi e a promuovere presso i Comuni e gli enti locali la prosecuzione e il rafforzamento del sostegno alle associazioni presenti sul territorio toscano che si occupano di cooperazione internazionale.

Come ha ricordato la consigliera Nardini nell’atto si impegna a “costituire in Consiglio regionale un intergruppo consiliare di solidarietà con il popolo Saharawi al quale partecipino sia consiglieri di maggioranza che di opposizione per monitorare l’andamento e l’evoluzione delle iniziative intraprese e con l’obbiettivo di elaborare azioni politiche e umanitarie per garantire pace, stabilità e rispetto dei principi democratici in Toscana”.

Si ricorda che la Toscana è attiva da oltre 30 anni per il sostegno e la cooperazione con il popolo Saharawi con numerose iniziative istituzionali e politiche e che anche dal punto di vista delle realtà locali, sono oltre 170 i Comuni che nella nostra regione hanno stretto patti di amicizia e gemellaggi con il popolo Saharawi e che sono molte le associazioni che operano a supporto della loro causa. Tra le iniziative regionali e locali, la consigliera ha parlato dell’accoglienza estiva dei bambini piccoli ambasciatori di pace, dell’affido a distanza, delle visite ai campi profughi, della carovana della solidarietà.

Il consigliere Tommaso Fattori ha espresso piena condivisione per questo atto e si è detto disposto a sottoscriverlo. Si è dichiarato in accordo per la costituzione dell’intergruppo consiliare. Fattori ha ribadito la necessità di essere al fianco del popolo Saharawi per garantirne l’autodeterminazione e per far sì che il referendum passi dalle intenzioni ai fatti.

Valorizzare il dottorato di ricerca per l'accesso a ruoli in Regione

Valorizzare i titoli di dottore in ricerca nei concorsi per accedere ai ruoli della Regione Toscana, così da migliorare, con l’ingresso di personale altamente specializzato, la qualità della dotazione organica. È quanto chiede la mozione presentata dai consiglieri Valentina Vadi, prima firmataria, Monia Monni, Ilaria Bugetti, Fiammetta Capirossi, Enrico Sostegni, Antonio Mazzeo, Massimo Baldi, Elisabetta Meucci, Nicola Ciolini, Simone Bezzini, Stefano Baccelli e approvata in Aula a maggioranza. La finalità dichiarata dell’atto di indirizzo è quella di mettere in atto iniziative al fine di qualificare la dotazione organica “all’interno della Regione, delle società controllate e degli Enti controllati”.

La formazione e la valutazione del percorso di studi, compreso titoli accademici di istruzione superiore, sono ben evidenziati nel testo della mozione. In particolare, viene citato il dottorato di ricerca come “massimo grado di istruzione universitaria ottenibile”, il cui obiettivo è quello di “preparare alla metodologia della ricerca scientifica avanzata, prevedendo tra l’altro stage all’estero, frequenza di laboratori di ricerca e una durata di almeno tre anni”.

“Da tempo – si legge nel testo – è in corso una riflessione in merito alla necessità di una maggiore considerazione per i dottori e le dottoresse di ricerca, categoria fondamentale per la crescita scientifica, culturale ed economica dell’Italia, nei processi di selezione di personale, soprattutto per quanto concerne la pubblica amministrazione”.

Nelle premesse si ricorda inoltre che già il legislatore nazionale con la legge 127/1997 (articolo 17 comma 111) prima e con la 210/1998 (articolo 4 comma 7) poi, era intervenuto per tenere in considerazione le professionalità acquisite con gli studi. Vengono poi ricordate alcune iniziative intraprese dalla Regione per “valorizzare l’ingresso nel mercato del lavoro di laureati con dottorato di ricerca, inserendoli tra i beneficiari delle misure di sostegno all’occupazione” e tuttavia “non si è riscontrata l’auspicata cogenza delle previsioni introdotte”. Da qui l’impegno alla Giunta a “valutare tutte le possibili azioni in grado di sostenere l’ingresso di personale altamente specializzato e qualificato che, in virtù del proprio percorso di studi, possa contribuire a migliorare la qualità della dotazione organica della Regione Toscana”.

La consigliera regionale ha ricordato che la sollecitazione a presentare questa mozione le è arrivata direttamente dall’Associazione dottorandi di ricerca italiani, che sta facendo un’operazione di sensibilizzazione in materia a livello nazionale.

Mozione per valutare fabbisogno e stabilizzazione personale azienda livornese Aamps

Le recenti decisioni di Aamps (Azienda ambientale di pubblico servizio) - società in house che eroga servizi connessi alla gestione del ciclo integrato dei rifiuti e alla pulizia stradale per conto del Comune di Livorno - di privatizzare l’appalto del servizio di raccolta porta a porta nel quartiere centrale del Pentagono di Buontalenti, al centro della mozione approvata dal Consiglio. Il testo, primo firmatario Francesco Gazzetti insieme a Stefano Baccelli, Fiammetta Capirossi, Leonardo Marras e Monia Monni, impegna la Giunta ad attivare un tavolo di livello regionale per valutare, in base alle reali necessità, fabbisogno e stabilizzazione di personale.

Secondo quanto ricostruito l’azienda, con la scelta di privatizzare la raccolta nel quartiere centrale, avrebbe messo in campo decisioni unilaterali che mettono a rischio la natura pubblica del servizio e la tenuta occupazionale. I sindacati hanno inoltre lamentato, si legge ancora nel testo, il rifiuto di Aamps a stabilizzare numerosi precari, inadempienze contrattuali, la mancata manutenzione degli impianti e uno scarso rispetto delle relazioni sindacali. L’atto di indirizzo punta quindi a risolvere la situazione di conflittualità creata che rischia di produrre effetti anche sulla qualità e l’efficienza dei servizi di raccolta e smaltimento rifiuti di Livorno.

Preoccupato per quanto sta accadendo si è dichiarato Roberto Biasci che ha chiesto un monitoraggio accurato. Monica Pecori ha invece rilevato come la vicenda abbia creato notevoli difficoltà coinvolgendo non solo i lavoratori ma anche creditori e indotto.

Sanità: sì a mozione su consenso informato e disposizioni anticipate di trattamento

Focus sull’attuazione della legge (la n. 2019 del 2017) sul consenso informato e sulle disposizioni anticipate di trattamento (Dat), con la mozione di Tommaso Fattori e Paolo Sarti, che impegna la Giunta toscana a fare tutto il possibile perché la norma possa essere effettiva. Come illustrato dal consigliere Fattori, il principio alla base del nuovo testo normativo è che nessun trattamento sanitario può essere iniziato o proseguito se privo di un consenso libero e informato da parte della persona interessata, la volontà del soggetto viene espressa mediante le Dat, nelle quali è possibile indicare anche un fiduciario che faccia le veci o rappresenti la persona nel rapporto con medici e strutture sanitarie. Da qui l’impegno nei confronti dell’esecutivo per dare piena attuazione alla legge sul territorio toscano, assicurando la possibilità di comunicare le Dat sia alle aziende sanitarie che ai Comuni di residenza e, a livello governativo, l’emanazione di un apposito decreto del ministero della Salute.

Enrico Sostegni, parlando di un tema particolarmente sentito e di un testo che affronta la questione in maniera corretta, ha presentato in aula gli emendamenti del proprio gruppo: da un lato il riconoscimento alla Regione Toscana per aver svolto il proprio ruolo fin dal 2018 per indirizzi sulle disposizioni, dall’altro la possibilità di poter rilasciare le Dat anche presso gli uffici del Comune. L’aula di palazzo del Pegaso ha votato la mozione a maggioranza: su 23 votanti 21 si sono espressi a favore, 1 contrario e 4 astenuti.

Scuola: mozione per stabilizzare precari, sì a concorso riservato

La questione degli insegnanti di terza fascia e la necessità di stabilizzare i precari della scuola tramite una procedura concorsuale riservata a chi abbia maturato tre anni di servizio, al centro della mozione con primo firmatario il consigliere Massimo Baldi.

L’atto, sottoscritto anche da Stefano Baccelli, Fiammetta Capirossi, Tommaso Fattori, Leonardo Marras, Serena Spinelli e Valentina Vadi, impegna la Giunta ad attivarsi in conferenza Stato/Regioni perché nel reclutamento del personale docente si tenga nella dovuta considerazione la possibilità di procedere alla stabilizzazione dei precari anche in osservanza della direttiva europea 1999/1970/Ce.

In Toscana la vicenda, come ricordato da Baldi, investe molti insegnanti precari. Citando le modifiche delle procedure di reclutamento nella scuola secondaria adottate a livello nazionale, l’auspicio espresso è stato per una inversione di rotta riguardo all’abolizione del concorso riservato ai docenti con 36 mesi di servizio svolto nel corso degli ultimi otto anni scolastici.

Procedere alla stabilizzazione dei precari è un’azione necessaria per Tommaso Fattori. Il personale ha tenuto e continua a tenere in piedi, secondo il consigliere, una parte consistente del sistema scolastico del nostro paese e determina la qualità della formazione. Una qualità condivisa anche da Irene Galletti che tuttavia ha invitato a non strumentalizzare un tema così importante sul quale si è spesa in prima persona. Anche il governo nazionale, ha spiegato la consigliera, pare stia avviando una riflessione per sanare una situazione che non è recente.

Infrastrutture: raddoppio ferroviario Pistoia-Lucca, mozione chiede recupero risorse

Recuperare le risorse tagliate dal Governo centrale per il raddoppio della linea ferroviaria Pistoia - Lucca, garantire la massima trasparenza sul processo di analisi costi-benefici delle grandi opere, confermare il sostegno alla mobilità prioritaria in Toscana. È quanto chiede la mozione approvata dal Consiglio e illustrata dal presidente della commissione Ambiente Stefano Baccelli.

Nel testo, sottoscritto anche da Massimo Baldi, Giacomo Bugliani, Fiammetta Capirossi, Ilaria Giovannetti, Leonardo Marras, Antonio Mazzeo, Elisabetta Meucci, Monia Monni, Marco Niccolai, Enrico Sostegni, si impegna la Giunta ad attivarsi nei confronti del Governo per rimarcare l’importanza di una infrastruttura definita fondamentale per il collegamento ferroviario tra Versilia, Pistoia, Lucca e la piana fiorentina. Viene inoltre chiesta la massima trasparenza sulle procedure di analisi costi-benefici per le grandi opere introdotte dal ministero, anche per capire il livello di coinvolgimento e di ascolto dei territori interessati. La mozione punta infine a confermare il sostegno alla realizzazione di opere prioritarie per la Toscana e già individuate in tutti gli accordi e nei più recenti atti di programmazione regionali.

Di un testo troppo generico, in cui è citato un po’ di tutto, ha parlato Elisa Montemagni. Annunciando di non poter condividere il testo, si è comunque dichiarata disponibile ad un confronto sulle opere strategiche per la Toscana che, ha rilevato, sono in ritardo. Da qui la richiesta di un approfondimento per trovare un punto di incontro.

Anche se con una visione di fabbisogno infrastrutturale diversa, Tommaso Fattori si è dichiarato a favore dell’impegnativa sul raddoppio ferroviario. Un’opera, ha osservato, su cui la chiarezza deve essere assoluta.

Infrastrutture, approvata mozione di Baccelli (Pd): “Sollecitare a Governo completamento grandi opere”

Il Governo deve confermare il sostegno alla realizzazione delle opere infrastrutturali e per la mobilità prioritarie per la Toscana. E’ una mozione Pd approvata in Consiglio regionale a impegnare la Giunta perché ciò avvenga, primo firmatario Stefano Baccelli, presidente commissione Trasporti e infrastrutture a Palazzo del Pegaso.

“L’ammodernamento delle infrastrutture di trasporto rappresenta una delle priorità dell’azione di governo della Toscana al fine di garantire la crescita e l’equilibrio del sistema socio-economico della regione: interventi attesi da tempo volti da un lato a potenziare alcuni importanti nodi di scambio multimodale per l’accessibilità di lungo raggio (il porto di Livorno, il sistema aeroportuale toscano, il Nodo ferroviario fiorentino), dall’altro a garantire la funzionalità della rete nei punti più vulnerabili (potenziamento della rete autostradale e ammodernamento della rete ferroviaria e tranviaria). – spiega Baccelli - In questo contesto ci sono anche opere fondamentali per la mobilità del territorio lucchese, la realizzazione del ponte sul fiume Serchio, nonché il finanziamento del secondo lotto degli assi viari di Lucca, oltre che il raddoppio ferroviario Pistoia-Lucca, cruciale per il collegamento ferroviario tra la Versilia, Pistoia, Lucca e la piana fiorentina. Ma se da parte della Regione Toscana l’attenzione e l’impegno sono immutati, da parte del Governo abbiamo visto un costante disinteresse sul fronte della crescita infrastrutturale. Stiamo parlando però di tutte opere oggetto di una lunga progettualità e determinanti per lo sviluppo del territorio. Un atteggiamento ambiguo e incoerente, come quello avuto dal gruppo della Lega oggi che, nonostante dichiari urbi et orbi di essere dalla parte dello sviluppo, oggi su questa mozione si sia astenuta. Ma già ci siamo abituati ai loro repentini cambi di visione, come nel caso del loro mancato appoggio alla risoluzione sul sistema aeroportuale toscano, quella che ha rappresentato la conditio sine qua non per portare avanti questo progetto fondamentale”.

“La Regione deve continuare a sostenere in tutte le sedi la realizzazione delle infrastrutture necessarie per lo sviluppo sociale ed economico della Toscana. – conclude Baccelli – La priorità è che non vengano meno gli impegni già presi dal precedente Governo con gli enti interessati sulle grandi opere già finanziate e progettate, dal completamento del nodo AV di Firenze, alle terze corsie autostradali, il completamento e l’estensione del sistema tramviario nella piana fiorentina, il sistema aeroportuale toscano, il finanziamento del secondo lotto degli assi viari di Lucca, gli investimenti che riguardano il porto di Livorno, gli investimenti sulle linee ferroviaria della Toscana, a partire da quelli già avviati sulla Siena-Empoli e il raddoppio della Pistoia – Lucca. Attivarsi con il Governo per sollecitare di procedere speditamente e quindi concludere nel più breve tempo possibile tutte le infrastrutture già in fase di avanzamento e di chiarire, infine, le intenzioni sul completamento delle opere per la mobilità da tempo programmate: questi gli obiettivi su cui impegno la Giunta”.

Abrogazione Legge Mancino, mozione chiede iniziativa Giunta regionale dopo dichiarazioni ministro

Il Consiglio regionale della Toscana ha approvato, a maggioranza, una mozione che chiede una iniziativa della Giunta regionale per chiedere la rimozione dall’incarico del ministro Luigi Fontana. L’atto impegna infatti la Giunta regionale ad attivarsi presso la presidenza del Consiglio dei ministri, in seguito alle dichiarazioni da lui rilasciate in merito alla possibilità di abrogare la cosiddetta legge Mancino, che prevede misure in materia di discriminazione razziale, etnica e religiosa; chiede inoltre che sia rilanciato il dibattito sull’introduzione nel codice penale di norme intransigenti, volte a combattere ogni possibile rigurgito di fascismo e ogni forma di razzismo e intolleranza.

La mozione è stata illustrata in aula dalla prima firmataria Alessandra Nardini (altri firmatari Leonardo Marras ed Elisabetta Meucci). Nardini ha sottolineato come le dichiarazioni rilasciate da Fontana siano incompatibili con il ruolo di chi ha giurato di servire la Costituzione, e ha rilevato che, negli ultimi tempi, si assiste a rigurgiti nazifascisti davanti ai quali non si deve abbassare la guardia. Fontana, lo ricordiamo, aveva proposto di abrogare la legge Mancino, “che in questi anni si è trasformata in una sponda normativa usata dai globalismi per ammantare di antifascismo il loro razzismo anti-italiano”.

Tommaso Fattori ha dichiarato voto favorevole e chiesto di poter aggiungere la propria firma all’atto, spiegando che abolire la legge Mancino significa sdoganare il razzismo, e questo è gravissimo.

Anche Monica Pecori ha chiesto di firmare la mozione, rilevando come negli ultimi tempi si stia cercando di abolire tutto quello che è segno di civiltà.

Elisa Montemagni ha annunciato voto contrario perché l’atto affronta un argomento che non è di competenza regionale, mentre c’è bisogno di parlare dei problemi che affliggono i cittadini toscani.

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