Chirurgia robotica, bagarre in Consiglio regionale

Chirurgia robotica, bagarre in Consiglio regionale

Dopo una lunga discussione, è stato deciso di rinviare in commissione Sanità una mozione in merito alle apparecchiature per la chirurgia robotica a disposizione delle aziende ospedaliere e sanitarie della Regione Toscana, al loro utilizzo e ai loro costi. L’atto, presentato dai consiglieri regionali Paolo Bambagioni, Stefano Scaramelli, Enrico Sostegni, Nicola Ciolini, Ilaria Giovannetti, Leonardo Marras e Fiammetta Capirossi, interveniva sui costi affrontati dalla Regione Toscana per la chirurgia robotica e sul fatto che attualmente si assiste a un monopolio sostanziale del mercato dei robot chirurgici, mentre negli ultimi tempi sono entrate sul mercato nuove aziende. Per questo la mozione impegnava la Giunta regionale “a sospendere eventuali procedure di acquisizione o noleggio di ulteriori robot chirurgici e a valutare i contratti di noleggio in essere”, prendendo in considerazione, nell’eventualità di voler mantenere intatto il numero di apparecchiature, l’entrata sul mercato di robot realizzati da altre aziende; quindi a “valutare la realizzazione di una rete di chirurgia robotica regionale che si basi su un numero ridotto di robot chirurgici a disposizione delle aziende ospedaliero-universitarie, per garantire un numero adeguato di casi idonei all’intervento del robot”.

Da parte dei consiglieri Marco Stella e Maurizio Marchetti è stata dichiarata l’indisponibilità ad entrare in decisioni tecniche su cui non c’è in Consiglio regionale sufficiente competenza, e, da parte dell’assessore regionale alla Sanità Stefania Saccardi, è stata sottolineata l’inopportunità che il Consiglio fornisca specifiche tecniche, lasciando il compito agli addetti ai lavori. Per questo, anche a seguito della riflessione fatta da altri consiglieri, si è deciso di rinviare la mozione in commissione Sanità per un maggiore approfondimento.

Alberti: “Basta sprechi, si valutino alternative”

“Che la robotica fosse un costo eccessivo per le casse della sanità toscana, lo sostenevo da tempo – spiega il consigliere regionale Jacopo Alberti – avevo presentato un’interrogazione, dalla cui risposta emergevano costi spropositati sia per il noleggio che per la manutenzione. Questa ‘robomania’ costa troppo, sia di manutenzione (circa 200mila euro all’anno per ogni macchinario), che di strumentazioni: ogni volta che viene effettuato un intervento in robotica vengono utilizzati strumenti non riutilizzabili, una spesa di 19milioni di euro solo per il 2018. Adesso anche il PD si è accorto che 25 milioni all’anno sono un po’ troppi. Forse quel che è accaduto oggi in aula dimostra che non tutti i consiglieri della maggioranza sono degli ‘yes man’”.

“Il problema, inoltre, è che, pur di dire che sono indispensabili, questi macchinari di costruzione americana, come il DaVinci, vengono usati anche quando non sono strettamente necessari – spiega Alberti – solo per alcune patologie è accertato che dimezzano i tempi delle operazioni e della degenza dei pazienti, ma negli altri impieghi non sempre la proporzione costi/benefici è a favore. E quando si chiede di fare una valutazione, come accaduto oggi, o si solleva il problema come avevo già fatto anche io, per capire se ci sono alternative o modi per risparmiare, si scatena il finimondo. Rossi e Saccardi si sentiranno mancare il terreno sotto i piedi, ora che il loro bel castello sanitario costruito in anni e anni di clientelismo, sta crollando. Io ho iniziato a minare le fondamenta di questo sistema – conclude Alberti – oggi qualcuno del Pd ha continuato a scavare in quella fossa”.

Bambagioni: "Meglio risparmiare su robot chirurgici che sul personale. Inspiegabile soccorso di Forza Italia all’assessore Saccardi"

“Non sono contrario alla chirurgia robotica, laddove questa risulti migliore rispetto alle altre tecniche, ma allo stesso tempo, specie in tempi che impongono risparmi, sono contrario agli sprechi in ambito sanitario. Questo lo scopo della mia mozione: creare un’occasione di approfondimento anche in vista del varo del nuovo piano regionale socio-sanitario. Se dobbiamo ridurre le spese meglio farlo risparmiando sui robot che sul personale”.

Così il consigliere regionale del Pd Paolo Bambagioni al termine del dibattito in consiglio regionale sulla mozione a sua firma, sottoscritta anche dal capogruppo del Pd Leonardo Marras, dal presidente della commissione Sanità Stefano Scaramelli, e dai consiglieri del Partito democratico Enrico Sostegni, Nicola Ciolini, Ilaria Giovannetti e Fiammetta Capirossi. Mozione poi rinviata in commissione.

“Tutto nasce dalla delibera del maggio 2018 che, senza motivo a parer mio, si preoccupava di impegnare oltre venti milioni di euro per l’acquisizione di robot chirurgici. Legittimo richiedere quindi una sorta di moratoria per valutare meglio il caso. A partire dai prezzi dei robot chirurgici: fonti accreditate indicano in una cifra che oscilla tra i 750mila euro e 1,85 milioni di euro il costo dei macchinari sul mercato francese, meno del doppio di quanto pagato in Toscana”, aggiunge il consigliere regionale.

“Del dibattito in Consiglio la cosa che più mi ha stupito è stato il soccorso, per molti aspetti inspiegabile, del consigliere di Forza Italia Stella all’assessore Saccardi, oggetto più volte di dure critiche del centrodestra a livello locale nazionale”, conclude Bambagioni.

Stella e Marchetti (FI): "Vogliamo approfondimento serio, se serve fino a commissione d'inchiesta"

"Crediamo che esistano temi che vengono prima di tutti gli altri, e tra questi ci sono la salute cittadini, e come sono stati spesi i soldi dei toscani. Per questo in aula abbiamo chiesto che la mozione del Pd sugli acquisti di apparecchiature robotiche in sanità, venisse rinviata per un approfondimento in commissione. Siamo stati gli unici in Consiglio a non accontentarci di una semplice mozione, ma a chiedere un approfondimento serio in commissione, con carte alla mano. Se si devono interrompere i contratti in essere, ci devono essere presupposti giuridici inequivocabili; se si devono interrompere degli acquisti, ci devono essere motivazioni plausibili e gravi". Lo affermano il capogruppo di Forza Italia all'Assemblea toscana, Maurizio Marchetti, e il vicepresidente del Consiglio, Marco Stella (FI).

"Non ci interessano beghe interne al gruppo Pd - sottolineano i due esponenti forzisti - ma ci interessano i soldi e la salute dei toscani. Siamo disposti ad arrivare a chiedere anche una commissione speciale di inchiesta sulla robotica, per fugare ogni dubbio su come sono stati spesi i soldi pubblici. Se vi sono state delle irregolarità e dei macchinari pagati più del prezzo dovuto e se vi sono stati vantaggi personali per qualcuno, dovrà essere appurato. Siamo convinti che la robotica sia un elemento essenziale del Sistema Sanitario Regionale, è uno strumento utile per far abbattere i tempi di attesa, diminuire il dolore e alcuni effetti collaterali indesiderati. Per questo non possiamo dire stop alla robotica tout court, ma occorre valutare risultati ed effetti con i dati alla mano". Stella aggiunge: "Valuterò dalla sbobinatura degli interventi in aula, se ci sono gli estremi per una querela nei confronti del consigliere Bambagioni".

M5S: "Imbarazzo in aula tra i banchi di Pd e FI"

Rinviata in commissione Sanità, tra l’imbarazzo generale, una mozione presentata dal Partito democratico. L’atto, a prima firma del consigliere Paolo Bambagioni e sottoscritto anche dal capogruppo Pd Leonardo Marras e dai membri della relativa commissione chiedeva alla giunta di lavorare a una gestione maggiormente virtuosa del costoso settore della chirurgia robotica regionale.

“Un impegno – spiega il consigliere regionale del Movimento 5 stelle, Andrea Quartini - che sarebbe dovuto passare anche e soprattutto tramite un’adeguata razionalizzazione di questa risorsa. Abbiamo assistito, sconcertati, a un teatrino cui hanno partecipato anche l’assessore Stefania Saccardi (Pd) e Forza Italia con l’intervento del consigliere Marco Stella”. Il Movimento 5 stelle, già in passato, aveva sollevato la questione dei costi-opportunità nell’utilizzo della robotica che “Almeno in una consistente fetta d’interventi chirurgici non ha mostrato vantaggi a fronte di maggiori costi rispetto alle tecniche video laparoscopiche. Nonostante questo – prosegue Quartini - la Toscana vanta il maggior numero pro capite di robot chirurgici in Italia, tra i primi in Europa. Tra l’altro – prosegue – i costi del noleggio di questi macchinari sono tripli rispetto a quanto accade in altri paesi europei. Ci chiediamo il significato dell’imbarazzante teatrino mostrato in aula e ne chiederemo ragione in commissione. L’argomento merita la massima trasparenza: chiederemo di vedere tutti gli atti scientifici a supporto delle scelte compiute dalla nostra Regione”.

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