Domenica 31 marzo 2019 alle 12,30 a Il Ponte (piazza Piave, Scandicci) pranzo conclusivo del progetto #segniparticolari, l'iniziativa realizzata dall'associazione Servizi In Zona per raccontare con le parole e l'arte le storie dei ragazzi del centro Il Faro di Scandicci. Proprio nell'occasione del pranzo, a cui parteciperà il Sindaco Sandro Fallani, saranno ripercorse le fasi del progetto e sarà possibile ammirare le opere dei ragazzi; la partecipazione all'iniziativa di domenica 31 marzo sarà anche l’occasione per sostenere la campagna di raccolta fondi destinata all’acquisto di un’auto attrezzata per il trasporto di ragazzi disabili, che il Centro intende mettere a disposizione degli ospiti della struttura. Informazioni www.serviziinzona.it , prenotazioni allo 055.2579565.
Si chiama #segniparticolari ed è il progetto realizzato da Servizi In Zona, con la collaborazione dello street artist Miles Eri, per i ragazzi del Centro diurno Il Faro di Scandicci. Dopo un primo appuntamento formativo sull’uso responsabile delle nuove tecnologie informatiche e delle comunicazioni, fino a fine marzo Servizi In Zona pubblicherà sul proprio portale web le storie dei ragazzi del Centro. L’obiettivo dell’associazione fiorentina, che punta a favorire la ricerca di professionalità specialistiche, strutture pubbliche e private per tutti i cittadini, è quello di dare alle storie dei ragazzi del centro Il Faro di Scandicci massima diffusione. Contemporaneamente, guidati da Miles Eri, i ragazzi hanno la possibilità di illustrare graficamente le loro storie, concludendo il loro percorso con la realizzazione di un murales corale.
“Il nostro obiettivo è tracciare il ritratto di questi ragazzi – spiegano Laura Izzi e Giacomo Torresi, presidente e vicepresidente dell’associazione - Ognuno di loro ha una storia, una storia che inizia con delle domande, dei desideri, delle aspirazioni. Una storia che attraverso l’esperienza si confronta con ostacoli, per inciampare, cadere, rialzarsi. Una storia che attraverso il lavoro, la socialità, e l’incontro con gli altri accompagna un percorso. Un percorso che non sempre e non necessariamente arriva a una destinazione prestabilita. Ma che attraverso il viaggio ha già regalato il suo traguardo. Queste storie potrebbero parlare indistintamente di ciascuno di noi. Sono storie di una tale dimensione umana, universale, in cui l’elemento della diversabilità si ridimensiona a poco più che dettaglio. Un segno particolare appunto. Noi crediamo che inclusività significhi anche questo. Ricordarci che non c’è un noi e un loro. Bensì specchiarci l’uno nell’esperienza dell’altro, per scoprire quanto siamo vicini”.
Fonte: Comune di Scandicci - Ufficio stampa
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