Con il magistrato De Paolis tra i misteri della giustizia italiana: incontro con Rotary Club San Miniato

'Oltre l’armadio della vergogna', è stato questo il titolo dell’incontro con il Dott. Marco De Paolis, Procuratore Generale alla Corte d’Appello Militare di Roma, al Rotary Club di San Miniato.

Il Dott. De Paolis può davvero essere considerato uno dei protagonisti della storia giudiziaria italiana, insieme al giornalista Franco Giustolisi dell’Espresso che nel 1994 scoprì l’esistenza di un gravissimo insabbiamento di reati di guerra.

Il Magistrato è stato, infatti, uno dei due Pm che dal 2003 al 2008 nella Procura militare di La Spezia ha lavorato con coraggio e determinazione, su 400 casi contenuti nei 650 fascicoli processuali ritrovati nel cosiddetto Armadio della vergogna dove erano stati provvisoriamente archiviati (o meglio occultati) oramai da decenni, evidentemente per una prevalente Ragion di Stato che doveva far trasformare in polvere i tantissimi casi e notizie di reato relativi a crimini di guerra commessi sul territorio italiano durante l'occupazione nazifascista.

L’eccidio di Sant'Anna di Stazzema, quello delle Fosse Ardeatine, l'eccidio di Monte Sole (più noto come strage di Marzabotto), la strage del Duomo di San Miniato e gli eccidi dell'alto Reno, Cefalonia sono soltanto alcuni dei momenti terribili che conosciamo, e su cui la memoria deve essere sempre tenuta accesa, di cui il Dott. De Paolis si è occupato.

Il cerchio su alcuni orrori della guerra si è in parte chiuso grazie al suo grande impegno che portò alla celebrazione in breve periodo di ben 11 processi. Importantissimo fu l’aiuto delle comunità locali, dei parenti delle vittime ed anche la riflessione che scaturì nell’opinione pubblica a seguito di quell’inaspettato ritrovamento.

In questo incontro così apparentemente normale e, forse, ritenuto distante nel tempo per le questioni trattate, si è visto e percepito chiaramente come in realtà fosse sempre di attualità e come in tutte le situazioni la differenza viene fatta solo e sempre dagli uomini, con il loro sguardo diverso sulle cose, con la loro volontà e la loro determinazione, specialmente quando si sentono animati da un qualcosa in più, da una forza che li stimola interiormente e spesso li trascende quando si opera per il Bene e la Verità.

Uno sguardo che cerca sempre di leggere i significati invisibili del “perché” in certi momenti della nostra vita ci si deve impegnare in certe situazioni più che in altre.

Il bravo PM, all’inizio del suo intervento, ci ha fatto capire di aver compreso che quelle pratiche di morti erano in realtà ancora VIVE e che superavano l’uomo stesso proprio grazie a quel segreto ed invisibile “senso” che portavano con se.

Cioè quelle storie superavano anche l’umano perché contenevano quell’eterno mistero della lotta tra il bene ed il male che si agita quotidianamente nei nostri cuori e nelle nostre profondità. La banalità del male, il dolore delle famiglie e le speranze violate ma anche attese attraverso il desiderio di trasformare il male in bene con la bellezza della Verità e della Giustizia, indipendente dal tempo trascorso, che per tali crimini contro l’umanità nulla potrà mai portare in prescrizione. Ecco, il dott. De Paolis ha riferito che da cattolico, si rivolse nel suo intimo al Signore al quale sicuramente ha richiesto la Sapienza per trovare la Verità.

Questo momento di umiltà e, quindi, di grande determinazione nell’apprestarsi ad iniziare un viaggio difficile nella storia degli orrori, è stato il più grande regalo di senso che ci ha lasciato. Inoltre, i suoi aneddoti, i suoi racconti sulle persone incontrate ed interrogate e sui muri alzati anche da alcuni stati a protezione dei criminali (sebbene invecchiati e rimasti impuniti in libertà, nonostante le loro efferatezze) ci hanno fatto comprendere come noi umani siamo difettosi, a volte terribilmente cattivi, ma anche portatori e capaci di infinito.

Anche il Sindaco di San Miniato, Vittorio Gabbanini, ha avuto parole di saggezza. Dire che tutto questo orrore è dipeso dalla guerra, la quale è sempre una sconfitta per tutti gli schieramenti ideologici e politici, è frutto di quella maturità, anche politica, che lo portò a ad iniziare quel percorso difficile, per tutti gli aspetti anche umani che vi erano racchiusi, volto a togliere quelle due lapidi dal muro del palazzo comunale che scrivevano verità diverse, al fine di valorizzarle ancora di più nel Museo della memoria affinchè stimolassero meglio la riflessione sul senso degli avvenimenti terribili di quegli anni e non fossero più divisive tra le persone tutte pellegrine bisognose di Verità. Ha fatto un grande gesto (anche qui le persone fanno la differenza). Erano presenti alla serata Mons. Andrea Migliavacca, Vescovo di San Miniato, il Comandante della Compagnia Carabinieri di San Miniato Magg. Gennaro Riccardi ed il Tenente Davide Daini.

Ecco, questa è una piccola riflessione sul significato di un importante incontro che il nostro Rotary Club regala ai lettori con il desiderio di contribuire, anche con dei frammenti culturali, al miglioramento della società ed affinchè tanti orrori non si ripetano più.

Fonte: Rotary Club di San Miniato

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