Il prefetto Laura Lega si è recata oggi al Liceo Classico “Galileo” per tenere una lezione sul tema delle mafie nella giornata in cui si celebra il ricordo delle vittime. Accompagnata dal dirigente scolastico Liliana Gilli, il prefetto ha incontrato una settantina di studenti di tre classi di quarta liceo.
Con il suo intervento, Lega ha voluto soprattutto destare nella giovane platea uno stato d’animo di attenzione e sensibilità verso il fenomeno delle infiltrazioni criminali nel nostro contesto sociale e produttivo.
“Anche quello toscano non è esente, ha spiegato il prefetto, ma non c’è radicamento nei nostri territori grazie all’azione energica e quotidiana della magistratura, delle istituzioni e delle forze di polizia. Tuttavia accanto a questo è necessario che si manifesti una forte coscienza civile, che si sviluppi il dissenso sociale verso ogni comportamento che possa risultare prodromico alle infiltrazioni della criminalità organizzata nel tessuto sociale, come la corruzione”.
“La mafia, come un camaleonte, si mimetizza secondo le caratteristiche del territorio che vuole aggredire. Ha la pervasività, ha proseguito il prefetto, del cancro che divora il nostro organismo. Allo stesso modo metastatizza il corpo sociale e produttivo, impedendo la libera iniziativa economica e il libero esercizio delle professioni. Non solo, ma intacca anche la coesione sociale e il vivere serenamente insieme. Questa drammatica capacità di penetrazione si combatte anche con il nostro atteggiamento mentale. Ed è per questo che sono qui oggi. Vorrei che in tutti, fin da quando siete ragazzi, si sviluppi una sensibilità maggiore verso questi temi. Vorrei che in voi si generassero gli anticorpi non solo verso le forme di illegalità, ma anche verso l’indifferenza. Non dobbiamo mai voltare la testa dall’altra parte. Siamo una democrazia matura, ha concluso Lega, e ciascuno di voi, ogni giorno, può e deve esserne testimone, agendo in modo corretto, trasparente e rispettoso delle regole e facendo vivere quotidianamente i valori costituzionali. Una serena e sana convivenza è un gioco di squadra di tutta la collettività.”
Fonte: Prefettura di Firenze
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