Ieri sera in Consiglio Comunale a Empoli avevamo chiesto alcune cose su Acque Spa. Riepilogo le risposte principali.
Le nostre tariffe, che son già tra le più alte d'Italia, come si sa e che sono aumentate costantemente nel tempo, aumenteranno ancora, consistentemente, nei prossimi anni. Da qui al 2031 (anno al quale è stata prorogata la scadenza della concessione) gli aumenti andranno all'1,2% al 2,5% ogni anno.
L'azienda nel frattempo prospera, realizzando a partire dal momento di entrata del socio privato, la bellezza di 141 milioni e 125.334 euro di utili netti di cui 31 milioni distribuiti. I rendimenti come si può vedere dai bilanci, sono molto elevati.
Accresce pure, consistentemente, il proprio valore: il patrimonio netto era 44 milioni 238.556 euro nel 2008 e nel 2017 era passato a 122 milioni 278.597 euro (circa triplicato). Roba che conta per quando dovremo eventualmente ricomprare le quote dal privato, pagando due volte: prima in tariffa e poi quando dovremo ricomprarci l'azienda.
Nel frattempo il tasso di sostituzione delle condotte è stato dello 0,4% contro il 2% che sarebbe il minimo necessario. Ed infatti abbiamo condotte vecchissime (il 45,2% ha più di 50 anni ed il 27,9% ne ha più di 30, solo il 6,9% ha meno di 10 anni, dati toscani). Ed infatti tutti vedono le rotture continue per le strade e oramai si susseguono anche le interruzioni idriche per riparazioni. E le perdite stazionano stabilmente oltre 37% dell'acqua immessa in rete.
Se parliamo di depurazione abbiamo almeno due comuni in infrazione europea e la depurazione complessiva è addirittura calata dal 79% dei reflui del 2008 al 75,6% del 2016.
In conclusione questo sistema costa parecchio ai cittadini, rende parecchio a chi lo gestisce, ma non da risultati certo ottimali.
Perché si sia scelto di prorogarlo fino al 2031 è una domanda che per me rimane senza risposta.
Dusca Bartoli, consigliere comunale FabricaComune per la Sinistra a Empoli
Notizie correlate
Tutte le notizie di Empoli
<< Indietro