Le elezioni amministrative sono ormai alle porte, ma i giochi non sono ancora fatti! In paese si sentono voci confuse e io che amo la trasparenza, con queste poche righe, tento di chiarire almeno la mia posizione.
Per quanto mi riguarda, e per quanto riguarda lo schieramento di centro sinistra, ho provato con tutta me stessa a trovare un punto di incontro, un accordo, una sintesi… ma inutilmente! A quanto pare interessava ed interessa solo a me presentarci uniti in un’unica lista (Fauglia Democratica), che comprendesse tutti e tre i candidati a Fauglia.
I tre candidati sono Lenzi, Carli ed io (Fulvia Petrini). Lenzi e Carli sono stati su posizioni inconciliabili per almeno 11 mesi: l’uno fermamente convinto della propria diversità e distanza dal percorso dell’altro, scettici delle capacità di vittoria “dell’oppositore”. Io, supportata da un gruppo di persone e dal percorso svolto come amministratore e Vicesindaco per due mandati, con una esperienza maturata sul campo, pensavo e penso anche adesso di avere le carte giuste per tentare di mantenere la guida del Comune di Fauglia. Ho camminato sempre con l’obiettivo di non dividerci e di andare uniti al confronto con i VERI oppositori politici. Non avevo però compreso la reale determinazione di entrambi. Carli perché convinto, anche a giusta ragione, di essere una risorsa, sperava ardentemente nella legge del terzo mandato per presentarsi ancora come Sindaco. Lenzi per motivazioni forti, sia personali che di un gruppo di persone che lo ha sostenuto, non ha mai preso in considerazione le valutazioni e le analisi che in 10 mesi ho continuato a sottoporgli per convincerlo ad andare insieme, con me come naturale capolista. In caso di vittoria avrebbe potuto, da Vicesindaco, fare esperienza amministrativa per presentarsi successivamente quale candidato a Sindaco. Niente, non ha mai vacillato di un passo.
La legge del terzo mandato non è uscita e Carli si è quindi dimostrato disponibile a sostenere la mia candidatura…Ma al momento del confronto l’idea che lui aveva in mente per l’assetto con cui dovevamo presentarci non coincideva con la mia (che comunque prevedeva di coinvolgerlo in un incarico amministrativo) e non c’è neanche stato da parte sua alcun margine di discussione o ripensamento. Lì si è fermato il mio percorso.
La stessa idea invece è stata accolta senza batter ciglio da Alberto Lenzi e quindi si sono uniti, superando le divergenze che parevano, almeno inizialmente, inconciliabili.
Determinata a proseguire, anche spinta da un gruppo di cittadini incoraggianti, pur non essendo iscritta né al PD né ad altri partiti, mi sono presentata al PD locale e provinciale, chiedendo le primarie. Per scongiurare la nascita di due liste che dividono
i nostri elettori e che generano sfiducia nelle persone verso la politica . Credo che la gente non abbia voglia delle nostre divisioni interne e dei battibecchi arroganti dettati dalle ambizioni personali. Sono certa che i cittadini avrebbero saggiamente deciso e che noi, i candidati, ne avremmo diligentemente preso atto. Purtroppo questa attenzione verso l’opinione della cittadinanza pare ce l’abbia solamente io o la si chiede solo a me. Mi hanno detto NO, NON le vogliono fare. Anche il PD provinciale nella persona di Massimiliano Sonetti ha detto NO. “Se il PD locale non le vuole fare non si fanno”. Evidentemente le esperienze di Cascina, Pisa e dintorni non insegnano.
E’ troppo tardi, dicono ma se non avessimo dovuto aspettare fino a Gennaio la legge sul terzo mandato, se non fosse stato ostinatamente deciso a rimanere in sella, forse ne avremmo discusso prima tutti insieme e forse la richiesta delle primarie sarebbe stato il naturale epilogo di un maturo confronto. Peccato, davvero peccato. Ci saranno probabilmente due liste a sinistra, ma di questo sembra dispiacere solo a me. Loro vanno avanti, forti della ragione e forti di avere il quasi ex-sindaco in lista.
Fulvia Petrini
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