Ancora a Castelfiorentino una iniziativa di dubbia utilità organizzata dal Comune e dal Lions Club: “la sanità sarà al centro di Medici in Piazza, giornata della sanità solidale, in programma domenica 10 marzo (novità: ci saranno anche medici veterinari)”.
Eventi come questo (non sappiamo se ne sia stata informata la ASL) con la prevenzione c’entrano poco. Sembrano piuttosto una ‘fiera’, che potrà sortire poco più di un po’ di pubblicità per qualche centro privato o coop di medici. Addirittura, in passate edizioni, gli stessi assessori e sindaco si erano lasciati andare a espressioni ‘verso i poveri’, tipo: “un’opportunità imperdibile soprattutto per le fasce più deboli della popolazione che magari - per motivi economici - evitano di ricorrere a esami specialistici, finendo per trascurare il proprio stato di salute”.
Cari attuali amministratori locali, il diritto alla cura (con tutte le prestazioni sanitarie e sociali necessarie ed utili) è, per l’appunto, un diritto della persona non una ‘benevolenza generosa’, come nei tempi antichi.
Non è vero che ‘tutti gli esami servono a evitare le malattie’ e che ‘più esami si fanno quando siamo sani, meglio è’. Prevenire è fondamentale, ma è essenziale sapere ‘per cosa’ e ‘come’ farlo. Le attività di prevenzione sanitaria individuale a livello di massa richiedono, oltre che risorse, cultura scientifica, vicinanza dei servizi pubblici alla popolazione, capacità di comunicazione e coinvolgimento delle persone. I risultati raggiunti nel campo della prevenzione (ad es., tumori intestinali, tumori femminili, diabete) sono stati possibili perché governati dal Servizio Sanitario pubblico e svolte dai servizi Asl sul territorio e dai medici di famiglia, attraverso programmi ben strutturati e controllati.
In una situazione come l'attuale dove la nostra sanità ha evidenti problemi di accessibilità. - basti pensare alle liste di attesa per prestazioni diagnostiche e specialistiche che, ad es., vedono nel 2017 la zona Empolese Valdelsa all’ultimo posto nel territorio toscano - queste iniziative, in quanto prive di efficacia, possono essere solo ‘fumo negli occhi’ e rischiare di nascondere bisogni veri.
In un comunicato propaganda di ASL e comuni del 2016 si diceva, tra le altre cose: “Nuova vita anche per il Santa Verdiana di Castelfiorentino dove saranno realizzati dodici posti letto di cure intermedie, 8 posti di “hospice” e un centro con dieci posti letto per la gestione dei disturbi alimentari con attività diurna, riabilitativa e semi residenziale”. A che punto siamo con queste promesse? A che punto siamo di fronte alla grave emergenze delle malattie croniche degli anziani, con i loro crescenti bisogni sanitari e sociali; perché, come ci risulta, si è fermato lo sviluppo della ‘sanità d’iniziativa’ presso le Case della Salute?
Il sindaco discuta di tutto questo con i cittadini, magari in un consiglio comunale aperto, come avvenuto recentemente a Empoli, invece che promuovere questi ‘intrattenimenti di piazza”.
FabricaComune Castelfiorentino
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