Zingaretti segretario Pd, le dichiarazioni: "Ora discontinuità anche nella classe dirigente. Calo di partecipanti? Mancava polemica"

Giacomo Cucini e Laura Rimi (foto gonews.it)

È la rivincita di chi non ha mai visto di buon occhio la figura di Matteo Renzi e nel corso delle primarie ha sempre scelto prima Bersani, poi Cuperlo e infine Orlando. Ma è anche un momento di cesura con il passato, la scelta di chiudere con il 'senatore di Scandicci' scegliendo un nome di ricongiungimento con la storia del Partito Democratico, una figura tutto sommato mai sconfitta finora nelle competizioni che lo hanno riguardato in prima persona. Parliamo di Nicola Zingaretti, nominato segretario anche nell'Empolese Valdelsa con una maggioranza che non lascia dubbi.

Nella sede di via Fabiani a Empoli, hanno parlato i rappresentanti delle tre mozioni e il segretario della Federazione Jacopo Mazzantini: "Lo spirito unitario non è stato formale ma concreto, ringrazio tutti i volontari e il partito. È un vento nuovo quello che si sente spirare, a partire dalle manifestazioni di Milano".

Laura Rimi, consigliere comunale di Castelfiorentino, ha parlato da vittoriosa: "Siamo ancora frastornati, non ci aspettavamo risultato cosi chiaro e netto. Il Pd è il punto di riferimento per l'alternativa a questo governo. Dobbiamo dimostrare discontinuità nel merito, nei metodi e nella classe dirigente. Questa elezione non è una cambiale in bianco. Siamo partiti in sordina, abituati a essere la minoranza (Rimi ha sostenuto anche la candidatura di Valerio Fabiani nello scontro interno per la segreteria Pd Toscana, vinta poi dall'europarlamentare Simona Bonafè, NdR), abbiamo sentito crescere il calore attorno a noi e abbiamo ribaltato il risultato del congresso. La proposta di Zingaretti è la piu viva, Piazza Grande resterà come metodo politico riuscito". 

Enrico Sostegni, consigliere regionale e sostenitore della mozione Martina, ha specificato: "È stata ricreata la partecipazione vera dove pochi praticano la democrazia. Le sfide delle europee e delle amministrative sono le vere battaglie che abbiamo fuori. Ci troviamo con un governo nazionale ad alto tasso di improvvisazione e dilettantismo. Tra le persone è stato instaurato un odio profondo. Le primarie si dimostrano uno strumento giusto, il risultato degli iscritti è stato ribaltato".

Infine Lorenzo Calvetti, sostenitore della mozione Giachetti: "È finito finalmente l'equivoco del Pd di renzi, possiamo iniziare a ragionare e mettere una pietra tombale su determinate situazioni. Non ho notato livori, il partito è stato coeso. Non mi sento in minoranza nel Pd, ma solo come partito a livello nazionale".

L'assenza di polemiche è stata additata dai presenti come possibile causa di un calo nei votanti nell'Empolese Valdelsa, come pure in Toscana. Due anni fa hanno votato 13.754 simpatizzanti, mentre quest'anno il dato è calato a 9.586 voti. "Sul calo di partecipazione ci interrogheremo come è sempre stato fatto", afferma Mazzantini.

L'altra questione riguarda il voto 'disgiunto' tra iscritti, che hanno scelto Martina, e popolo, che ha invece ribaltato il risultato preferendo Zingaretti. "Il Pd era e rimane unito, sarà compito della classe dirigente ricucire se ci sono perplessità o dubbi. Ci sono più questioni in comune rispetto a ciò che differisce, non mancheranno i temi per legarci", spiega Rimi. Che affronta anche un altro tema importante, quello della presenza del simbolo del Partito Democratico: "Bisogna avere più coraggio e non aver paura del simbolo. Siamo la più grande forza politica della sinistra e le persone hanno ancora fiducia nel Pd".

A prendere la parola anche il sindaco di Certaldo Giacomo Cucini, che ha convintamente sostenuto la mozione Zingaretti: "Esce un dato, come mai prima lo scontro congressuale non è mai stato scontro nemmeno sui giornali. Il Pd è un partito che sa lavorare insieme ma che ha imparato a lavorare nella stessa direzione. Nessuno si deve aspettare chissà quale tipo di rivoluzione. Gli 11 sindaci dell'Empolese Valdelsa hanno lavorato in questa direzione e sanno come lavorare a livello unitario anche nelle prossime amministrative. I sindaci fanno quello che Zingaretti da tempo chiede, sono tra i cittadini in mezzo ai problemi e non si sono mai sottratti a questo".

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