La posizione dei sindacati non va giù ad alcuni lavoratori della cooperativa Agape, che prendono le distanze.
Come soci e lavoratori della Cooperativa Agape sentiamo l’esigenza di rispondere urgentemente e con grande preoccupazione e sdegno al comunicato diffuso dalle OO.SS. FP CGIL, UIL e Fisascat CISL Pisa, in merito all’insoddisfazione riguardante i lavoratori di Agape, dissentendo sulle informazioni fornite. Numerosi incontri sono stati fatti con i Soci, nelle pre-assemblee, direttamente sui Servizi e con gli stessi sindacati dalla Presidente Massei e vogliamo quindi prendere le distanze dalle dichiarazioni :”le richieste dei lavoratori sono rimaste inascoltate” così come è citato negli articoli pubblicati dal Tirreno e da La Nazione. Numerose volte sono state illustrate le strategie che la Cooperativa intende mettere in atto in questo periodo di scadenze di gare e rimodellamento degli appalti in essere. Nell’arco dell’ultimo anno, dopo anni di proroghe infinite, stanno andando a gara moltissimi servizi con una richiesta di gestione in global service a carico delle Cooperative. Dal comunicato si evince che esiste una totale insoddisfazione. Certo! Quello che sta accadendo sui servizi sta trasformando radicalmente la filosofia e l’ottica riabilitativa che li ha sempre contraddistinti . Le gare sono sempre più al ribasso e le leggi stanno cercando di trasformare i contesti lavorativi in ambiti meramente assistenziali. Non si dice nulla di nuovo! Il processo ci vede direttamente coinvolti ma con la consapevolezza che l’intenzionalità della Cooperativa è in contro-tendenza e volta a salvaguardare il posto di lavoro di tutti. In questo clima il malcontento è inevitabile ma è responsabilità di tutti i protagonisti: lavoratori, soci, Cooperative e sindacati attivarsi per costruire in sinergia percorsi costruttivi, dignitosi e volti a cambiare, ove è possibile, questa tendenza. Sicuramente quando le criticità sono tante è possibile come in questo periodo che si creino fratture, divisioni e incomprensioni. Qualcuno parla dell’intenzione da parte di alcuni soci di costruire un nuovo scenario in Cooperativa con un cambio della governance e del Cda. E’ veramente questo ciò di cui abbiamo bisogno? In questo momento dobbiamo concentrarci su altri contenuti. Molti di noi sono convinti che tale cambiamento potrebbe essere dannoso in quanto vedrebbe minata la storica solidità di Agape, forte nei suoi valori di Cooperativa, e certamente cavalcare l’onda del malcontento, senza analizzarlo e volerlo veramente affrontare e risolvere, sarebbe dannoso poiché darebbe un’immagine deteriore della Cooperativa non utile in un momento dove ci troveremo a partecipare a numerose gare e a costruire partnership solide ed in linea con la nostra storica impostazione. In questa fase così delicata occorre creare UNIONE ed aiutare a costruire processi di riavvicinamento. Siamo ancora una Cooperativa solida. Dividere è un’azione che rischia di minare tutto quello che negli anni è stato costruito. È inaccettabile che possa essere pubblicato e proclamato uno stato di agitazione dei lavoratori della Cooperativa tenendone una gran parte all’oscuro. Vogliamo prendere le distanze dalle modalità sommerse che non hanno dato luogo a confronti attivi e quindi, ad una reale valutazione dei fatti. Riteniamo opportuno sottolineare quanto sia invece necessario un clima collaborativo che non escluda il dissenso ma anzi deve includere il confronto, la trasparenza e l’onestà nel passaggio di informazioni, senza strumentalizzazioni ma con dati precisi, riscontrabili e non parziali o faziosi. La sicurezza ed il benessere dei lavoratori e quindi di Agape deve essere l’obiettivo di tutti. Quello che ci aspettiamo è che il sindacato sia al nostro fianco e che lavori in maniera concertata con noi e con la Cooperativa. Attualmente in Agape siamo circa 700 lavoratori (tra soci e non). L’’Assemblea Sindacale che ha dato il via libera al comunicato diffuso in data 21/02, ha intrapreso, ancora una volta (ad Agosto è accaduto qualcosa di molto simile), un’iniziativa a nostro avviso controproducente ed azzardata scegliendo di dar voce alle richieste di un numero esiguo di lavoratori circa il 5-10% . Sono state valutate le conseguenze? Ci si è chiesti cosa ne pensassero gli altri? Si aiutano veramente i lavoratori quando si rischia gratuitamente e ci permettiamo di dire anche superficialmente di far crollare la credibilità della Cooperativa per cui lavorano? A chi serve tutto questo? Noi facciamo parte di coloro che, invece, sicuramente riconoscono i problemi esistenti ma al contempo appoggiano l’attuale Amministrazione e continuiamo ad avere fiducia nell’impegno e nella serietà che essa sta mettendo in campo nel cercare di promuovere il lavoro, espandere le proprie aree di intervento, per garantire la tranquillità dei soci e dei lavoratori ad oggi operanti nella Cooperativa. In fede I soci lavoratori della Cooperativa Agape
I soci lavoratori della Cooperativa Agape
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