Al Museo del Vetro di Empoli risuonano le note del violinista Fanfulla Lari

Fanfulla in un disegno futurista di Primo Conti

Fanfulla in un disegno futurista di Primo Conti

Al Museo del Vetro di via Ridolfi ieri Silvano Salvadori ed Andrea Giuntini hanno fatto rivivere Fanfulla Lari (1876-1931, il virtuoso empolese del violino. Il violinista Stefano Delle Donne, accompagnato al piano da Paola Fappiano, in maniera superba ha eseguito i brani che lo resero famoso: “Il trillo del diavolo” di Tartini e uno dei “Capricci” di Paganini di cui il Lari pubblicò una riedizione nel 1922.

Quest’ultimo è stato eseguito per la prima volta con l’accompagnamento scritto da Felice Boghen, amico di Fanfulla e con cui collaborò alla predetta edizione.
Altra insueta esecuzione è stata quella della “Romanza” per violino e pianoforte composta a tredici anni dal grande pittore fiorentino Primo Conti, allievo a quel tempo del Fanfulla.

Con una sceneggiatura recitata a due voci e ricchissima di proiezioni sulla vita di Empoli e di Fanfulla, il pubblico ha partecipato in maniera entusiasta.

L’anniversario dell’incastelamento di Empoli, ha sottolineato il presidente del Centro Busoni Luciano Ferri, ha offerto l’occasione di riscoprire anche i figli illustri della nostra città. Salvadori ha proposto che forse per consolidarne la memoria non basta scrivere sui cartelli delle strade loro dedicate solo, es. “ via F. Lari”, ma aggiungere: “via Fanfulla Lari –violinista, 1876-1931”. Solo con questo, a chi girasse per la città, si fornirebbe un’educazione storica minima.

Fanfulla Lari col suo violino.

Fanfulla Lari col suo violino.

Fonte: Ufficio stampa

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