Ha aperto i battenti oggi a Firenze al Palazzo dei Congressi, la nuova edizione di “TourismA”, il salone internazionale dell’Archeologia e dei Beni Culturali organizzato da “Archeologia Viva” (Giunti Editore), che resterà aperto fino al 24 febbraio. L’evento, giunto alla V edizione, è tra i più attesi a livello europeo con una cospicua presenza di circa cento espositori, molti stranieri. Si svolgerà nel centralissimo palazzo dei congressi, l’ingresso è gratuito. Tre giornate di documentazione e dibattito con un calendario ricco di argomenti, che spazia dalle missioni archeologiche italiane all’estero, ai santuari nuragici della Sardegna, per arrivare in Sicilia con l'attualissimo "caso Agrigento" e il suo viadotto Morandi. Il soprintendente di Pompei, Massimo Osanna, affronterà il tema delle nuove scoperte archeologiche. Sempre restando in tema di scoperte, sarà dedicato uno spazio alla grande storia, con lo scrittore e archeologo Valerio Massimo Manfredi. E ancora, il mondo degli Longobardi – reduci dal successo della grande mostra di quest’anno - e gli Etruschi. Non mancano aree tematiche per scuole e famiglie con tanti laboratori didattici: dalla scrittura geroglifica cucina degli etruschi. Ci sono finanche i percorsi sulla cultura dell’orientale nei laboratori archeologici promossi dall’associazione San Gallo di Firenze.
“TourismA” sono gli stati generali del turismo: dalla comunicazione e promozione culturale alle nuove scoperte, ma soprattutto, è un workshop del turismo per gli operatori del settore che cercano nelle forme di un turismo intelligente e colto una via di sviluppo. L’Italia è tra i paesi europei, dove l’incoming genera sviluppo economico in tutti i settori totalizzando oltre il 60% del turismo mondiale. E’ una crescita importante. Dal 2017, inoltre, cresce anche il turismo nazionale con l’aumento dei pernottamenti degli italiani, specie a Firenze, Roma e Venezia. Le tante iniziative in programma a “tourismA 2019” sono tutte rivolte a sottolineare lo sforzo condiviso per contribuire al PIL proteggendo e valorizzando i “tesori di famiglia”, che sono i centri storici, i paesaggi, le strutture museali e quelle dei parchi, le aree archeologiche,le tradizioni enogastronomiche.
Il cuore di tutta la macchina, tuttavia, restano i capolavori dell’arte la cui e fruibilità futura resta nelle mani di storici dell’arte e professionisti della conservazione. E sono proprio questi i temi al centro del dibattito inaugurale dell’evento, a guidarlo un "trio" d'eccezione: Antonio Paolucci, storico dell’arte, il critico Philippe Daverio, e Eike Schmidt direttore della galleria degli Uffizi.
Alfonso D’Orsi
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