È morto a 90 anni Maurizio Clerici, atleta della società Canottieri Firenze. Il decesso è avvenuto nei giorni scorsi. Storico portacolori del club remiero biancorosso con sede a Ponte Vecchio, Clerici legò indissolubilmente il suo nome alla Canottieri Firenze, con i cui colori negli anni '50 conquistò svariati titoli italiani, due quarti posti in maglia azzurra ai Campionati d'Europa in Belgio e in Slovenia e, su tutti, la partecipazione ai Giochi Olimpici di Melbourne del 1956, dove colse la semifinale nella specialità del due senza assieme all'altro biancorosso Alvaro Banchi.
Appesi i remi al chiodo, si legge in una nota a firma di Niccolò Bagnoli, direttore sportivo della Società Canottieri Firenze, Clerici continuò a tenere alta la bandiera della Canottieri Firenze sia da dirigente nazionale - fu consigliere federale della Federazione Italiana Canottaggio, Accademico dell'Accademia Olimpica Italiana, Socio Onorario Fic e Medaglia d'oro Coni - che da giudice arbitro, avendo fatto parte dello staff arbitrale per le regate di canottaggio dei Giochi Olimpici di Barcellona 1992. Laureatosi in Architettura a Firenze, prosegue la nota, realizzò il centro sportivo e ricreativo di Riad (Arabia Saudita), il velodromo olimpico di Teheran (Iran), lo stadio di Iloriu in Nigeria (50.000 posti) e la Cittadella Olimpica realizzata in Tunisia per ospitare i Giochi del Mediterraneo. Sua anche la progettazione del sistema Albano, il campo di regata di canoa e canottaggio da lui ideato e in uso sui campi di gara internazionali dall'Olimpiade di Roma 1960.
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