Finalmente, dopo un’attesa decennale, si può distinguere fra pane fresco e pane conservato. L’assenza normativa che ha consentito per anni di spacciare per freschi filoni e panini ottenuti scongelando semilavorati, spesso importati dall’Europa dell’est ma cotti da noi, è infatti terminata il 19 dicembre 2018, giorno dell’entrata in vigore del decreto interministeriale numero 131/2018.
Pane fresco è solo quello preparato con un processo di produzione continuo di massimo 72 ore dall’inizio della lavorazione alla messa in vendita, privo di interruzioni finalizzate al congelamento o surgelazione, senza additivi conservanti e trattamenti ad effetto conservante. Tutto il resto è pane conservato e deve essere messo in vendita in scaffali separati da quello fresco, con una dicitura aggiuntiva che ne specifichi il metodo di conservazione come «pane sottoposto a processo di surgelazione» o «pane decongelato» e le modalità di conservazione e consumo.
“Orientarsi tra i 71 panifici (per il 73% artigiani) e tra i rivenditori della grande distribuzione dell’Empolese Valdelsa può non essere semplice – spiega Francesco Fossi di CNA Alimentare – Per questo, per aiutare i consumatori a distinguere le due specie, evitando loro di esser messi fuori strada da diciture escogitate ad hoc per aggirare l’obbligo (come «pane di oggi», «pane caldo», «pane appena sfornato» e similari), CNA Firenze-Area Empolese Valdelsa ha realizzato un apposito adesivo a disposizione gratuita dei panifici associati che vendono pane fresco, con cui si segnala in chiara evidenza la caratteristica del prodotto così come disposto dalla normativa”.
L’adesivo è stato consegnato a tutte le aziende di panificazione dell’Empolese Valdelsa associate a CNA Firenze. I panificatori che desiderano esporlo possono rivolgersi a agli uffici CNA dell’area per ritirarlo o scrivere a presidenza.empolese@firenze.cna.it
Fonte: Cna Empolese Valdelsa
Notizie correlate
Tutte le notizie di Empolese Valdelsa
<< Indietro