Cosa spinge una giovane dottoressa a partire per le Filippine per un progetto umanitario? Il bisogno di aiutare gli altri, quello stesso bisogno che le ha fatto scegliere questa professione.
Così Chiara Comunale, 28 anni, giovane medico empolese, ha deciso di 'prendersi una pausa', appendere il camice per un mese e mettersi a disposizione in un oratorio gestito dalle suore dell’Amore Misericordioso di Collevalenza (Todi), nella città filippina di Marilao. La struttura, operativa da anni grazie all'impegno del Santuario, assiste soprattutto bambini poveri. Il biglietto d'aereo è già nel cassetto: il 28 febbraio Chiara sarà nelle Filippine.
Un progetto che viene da lontano, un vero e proprio 'bisogno' di aiutare il prossimo che Chiara ha coltivato fin da quando era bambina: "I miei genitori - racconta - mi portavano al Santuario ed è qui che tutto è nato, scoprendo i tanti progetti umanitari che le suore portano nel mondo da anni. È fin dai tempi delle medie che volevo impegnarmi come loro per aiutare gli altri. Ho messo da parte questa idea per diventare medico, poi dopo essermi laureata mi sono informata concretamente su come realizzare questo sogno e il Santuario mi ha detto che c'era bisogno di qualcuno nelle Filippine, quindi ho accettato".
Quello di Chiara è quindi un progetto nato anni fa, ben prima che avesse scelto di fare il medico, ma che con quella professione è intimamente legato: "Aiutare gli altri è qualcosa che sento dentro, in quanto cristiana e in quanto medico, due cose che sono ovviamente legate perché questo lavoro è anche una missione. Nella vita reale per me essere un dottore significa aiutare gli altri nel mio piccolo, ma il bisogno umanitario viene prima della professione di medico, l'avrei fatto indipendentemente da questo e sono sicura che questa esperienza non sarà l'ultima".
Chiara aiuterà le suore nei progetti didattici e ludici, ma porterà ovviamente anche la sua esperienza medica in un paese dove il sistema sanitario è totalmente privato e dove le famiglie più povere non possono nemmeno permettersi medicine comuni: "Non farò solo il medico, non vado in un ospedale, ma ovviamente metterò a disposizione le mie competenze per visitare i bambini che non possono permettersi nemmeno farmaci come la Tachipirina o la Vitamina C. Ci sono casi di dengue e molte malattie non pericolose, senza medicinali, possono creare molti problemi"
È stata quindi lanciata una raccolta fondi per comprare i farmaci necessari alle cure. A questo scopo è stata organizzata una cena all'oratorio Sant'Andrea il prossimo 22 febbraio, alle 21. Il costo è di 20 euro per gli adulti, 10 per i bambini. Il ricavato servirà esclusivamente a portare nelle Filippine farmaci per curare i bambini. A sostenere Chiara nella sua missione anche l'associazione 'Porte Aperte Onlus' di Sovigliana. (Per info e prenotazioni: 3405943564)
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