Il giovane sancascianese, appassionato consumatore di linguaggi digitali e utente web tra i più incalliti, non tradisce la propria generazione. E’ un’intelligenza social a tutti gli effetti, naviga per fare acquisti, sfogliare cataloghi, consultare e leggere libri, coltivare passioni, acquisire informazioni di ogni genere ma è anche figlio curioso e creativo di una comunità, quella del Chianti, che nonostante l’età, trae vita dallo stile genuino e autentico dei suoi saperi, attenta ai valori dei sentimenti e al tessuto di relazioni con i coetanei.
Sarà l’antica cultura contadina, con la voce rotta dalla fatica e sussurrata all’orecchio dalla nonna che ancora riecheggia nei sogni dei ventenni per intonare un’intramontabile filastrocca noir, il grillo e la formica, ma i giovani che hanno risposto ai questionari on line lanciati nell’ambito della ricerca sociologica "Energie giovani energie" realizzata dal Comune, amano stare con gli altri e si sentono protagonisti della propria vita sociale. E’ uno dei dati più rilevanti che è emerso della fotografia scattata tra il 2018 e il 2019 ad una platea di 211 giovani rappresentativi fra i 14 e 25 anni. Il progetto di ricerca sociologica è stato promosso dal Comune in collaborazione con la Cooperativa LabCom, spinoff dell'Università di Firenze.
“E’ un progetto che ha considerato i giovani - ha dichiarato l’assessore alle Politiche giovanili Chiara Molducci - non soltanto come fonti dalle quali attingere informazioni ma li ha coinvolti attivamente nell’elaborazione di proposte puntuali da sottoporre all’attenzione del consiglio comunale. Il lavoro ha permesso di suscitare idee di rinnovamento che avremo piacere di ascoltare tra qualche settimana, in occasione di una seduta del Consiglio comunale, e di tradurre in un’azione da inserire nella nostra programmazione”.
A distanza di 30 anni dalla seconda esperienza, avvenuta nell’’85, la giunta Pescini, con il prezioso supporto del curatore e promotore della ricerca Stefano De Martin, torna a compiere una pratica virtuosa nata nel 1959, la prima in Italia, che investe sulle aspettative e sulle esigenze dei giovani per programmare il futuro del territorio. “Abbiamo avviato un percorso di ricerca/azione per tradurre le informazioni dei giovani in potenziale di consapevolezza e trasformazione – aggiunge Stefano De Martin - i dati sono molto interessanti e ed evidenziano una comunità 'tradizionale' in profonda trasformazione”. Sono giovani attenti e sensibili alle relazioni sociali, tengono alla famiglia e stringono forti rapporti di amicizia con i coetanei. Nel podio delle cose più importanti spicca al primo posto l’amicizia, al secondo la famiglia e solo al terzo l’amore, seguono la cultura e il lavoro. Al contrario non suscitano interesse la politica e la religione. La fotografia mostra altri aspetti interessanti della condizione di vita dei giovani intervistati. 9 giovani su 10 vivono con la famiglia, il 90% vive e frequenta San Casciano da almeno 10 anni, il 69% frequenta San Casciano tutti i giorni. Quasi l'80% studia all'università e frequenta gli istituiti superiori e solamente il 20% lavora o è in cerca di occupazione. Il 55% trascorre il proprio tempo libero in paese, il 45% lo fa a casa, nello specifico il 62% opta per i luoghi di aggregazione formali (circoli, bar negozi), il 17 per cento per quelli non formali, piazze, all’aperto. Alla domanda “cosa pensate di San Casciano e come si vive nel paese” hanno risposto in modo positivo, la qualità della vita è alta per 6 su 10.
Tra le attività più frequenti i giovani interpellati hanno risposto che la maggior parte del tempo libero lo dedicano a chattare, a visitare social network e ascoltare musica on line. Sul tema dei rapporti con la famiglia è emerso un quadro molto positivo. Le percentuali più elevate, il 33 e il 21, hanno rivelato che i genitori li considerano figli responsabili e autonomi, in pochissimi da tutelare, l’84 per cento metterà su famiglia e sarà una famiglia che terrà conto degli insegnamenti del passato, i genitori e le loro lezioni di vita restano un patrimonio da rispettare e tramandare. Rispetto alle esperienze fatte, 8 su 10 hanno dichiarato di aver trascorso un periodo della vita all’estero, da soli o con gli amici, e quanto alle possibilità economiche il 47% dei partecipanti ha ammesso di disporre per i propri divertimenti di una somma superiore ai 100 euro al mese.
Fonte: Ufficio Stampa
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