Morte Duccio Dini, in carcere il settimo uomo della banda di nomadi coinvolti

Duccio Dini
(foto da Facebook)

Nel pomeriggio di oggi, martedì 5 febbraio, i carabinieri di Firenze e Firenze Oltrarno hanno arrestato e trasferito in carcere il 38enne Kjamuran Amet, su ordinanza del gip di Firenze Angelo Antonio Pezzuti e richiesta del sostituto procuratore Tommaso Coletta. L'uomo è il settimo indagato di etnia rom ritenuto responsabile della morte di Duccio Dini e del tentato omicidio di Bajram Rufat, durante l'inseguimento avvenuto per le strade di Firenze conclusosi con l'investimento del giovane nei pressi di via Canova.

I carabinieri della sezione scientifica hanno trovato tracce biologiche dell'uomo nella Volvo S60 che aveva inseguito Rufat e provocato l'incidente. Amet, secondo la ricostruzione, era presente durante la spedizione punitiva. Amet è figlio di Remzi Amet e cognato di Rufat. Nei giorni precedenti il fatto aveva minacciato di morte più di una volta il cognato tramite messaggi inviati in chat. Adesso Amet si trova nel carcere di Sollicciano.

I precedenti arresti riguardavano: in flagranza di reato Remzi Amet e Dehran Mustafa, a seguire Antonio e Remzi Mustafa, Emin Gani e Amet Kole. Qui gli aggiornamenti sulle ultime vicende che riguardano la scarcerazione di parte degli arrestati.

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