"La primavera del 2014 si aprì con quel meraviglioso progetto denominato "Pop Up" che, nei proclami dell'allora assessore Pardossi, avrebbe dovuto essere la panacea di tutti i mali del centro storico, la miccia che avrebbe dovuto far esplodere la rinascita del commercio entro le mura del paese. Peccato che l'unica traccia che quel progetto ha lasciato di sé, siano state soltanto le targhette con il logo dell'iniziativa abbandonate per lungo tempo a fianco delle saracinesche aperte per l'occasione e poi chiuse definitivamente con il concludersi della kermesse durata ben tre giorni.
E se "Pop Up" non ha dato i frutti sperati, risultati peggiori si sono ottenuti con il progetto "Thaz Italia", quello di cui nessuno si ricorda (probabilmente nemmeno gli amministratori che lo caldeggiarono) che, facendo leva sul turismo low cost, avrebbe dovuto portare centinaia di turisti in centro. Di questo, addirittura, non rimangono neanche un paio di targhette da qualche parte.
Forse per non incorrere nel rischio del “non c'è due senza tre”, i nostri attuali amministratori hanno rinunciato ad interessarsi del centro storico, lasciandolo pian piano morire e svuotare di attività commerciali e di castelfranchesi, salvo poi rendersi conto che, a pochi mesi dalle elezioni, avrebbero dovuto rendere conto di cinque anni di inerzia e, allora, in fretta e furia si corre ai ripari (il riferimento è ai finanziamenti da 50mila euro presentato dalla giunta Toti pochi giorni fa, NdR). Questa volta bisogna andare sul sicuro e allora si guarda ai comuni vicini, a quelli che senza tanti voli di fantasia, in maniera concreta, si sono messi a fianco dei loro commercianti ottenendo buoni risultati.
Peccato, però, che mentre i nostri vicini si sono mossi per tempo e con un certo criterio, qui ci si precipiti a chiudere il portone della stalla quando i buoi sono scappati e sono già molto, troppo lontani"
Monica Ghiribelli, Lega Castelfranco
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