Potere al Popolo Firenze legge che tre “madamin”, le signore torinesi promotrici di un movimento sì TAV, hanno incontrato il presidente delle Confindustria fiorentina Luigi Salvadori per far sì che il progetto piemontese si diffonda in Italia e divenga nazionale.
Certamente è curioso che questa battaglia ricalchi apparentemente le dinamiche che hanno caratterizzato negli ultimi decenni il proliferare di gruppi e comitati cittadini in difesa del proprio territorio e delle loro condizioni di vita.
Ma quello che suona stonato è il tono da crociata che si dà a questa iniziativa in difesa di un modello ottocentesco di sviluppo basato sulla realizzazione di infrastrutture e basta; insomma: cemento e tondino, consumo di suolo, impatti su ambiente e società sempre e solamente in difesa dei profitti di quella manciata di imprese di costruzione che stanno utilizzando le risorse che dovrebbero essere invece destinate a nuove tecnologie per modelli energetici rinnovabili, messa in sicurezza di territorio e patrimonio edilizio, manutenzione di un patrimonio artistico e naturale che ci invidiano nel mondo, produzioni innovative al servizio degli esseri umani.
Se si vede lo sviluppo di Firenze solo in un irreale sottoattraversamento TAV, in un nuovo aeroporto al servizio della nuova élite di multinazionali che hanno colonizzato la città per sfruttarne le risorse turistiche escludendone gli abitanti, la prospettiva è davvero disastrosa. Qui si vede il vero volto di un sistema economico da accattoni la cui unica prospettiva è quella di essere il vassoio in cui le multinazionali del turismo consumano i loro banchetti lasciando alla città solo le briciole da smaltire.
Fonte: Potere al Popolo Firenze
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