Cure intermedie neonatali, un percorso a misura di mamma e bambino. E’ attivo nella struttura di pediatria e neonatologia del Santo Stefano di Prato, diretta dal dottor Pier Luigi Vasarri.
Nel 2018 sono stati 318 i piccoli nati seguiti nel percorso di cure intermedie. E’ una eccellenza del punto nascita pratese, l’organizzazione della neonatologia prevede percorsi diversificati per intensità di cura: fisiologico, cure intermedie ed alta intensità.
Quando il bambino presenta problemi post natali e non può seguire il percorso fisiologico, viene assistito negli spazi dedicati alla media intensità che dispone di otto posti letto, cinque box con posto letto per la mamma, incubatrici e tre postazioni con lettino termico monitorizzato.
“L’organizzazione di questo percorso, spiega Vasarri, permette alla mamma di continuare a stare vicina al suo bambino in modo da mantenere unita la diade anche se ci sono problemi post natali. La madre è coinvolta nell’assistenza sempre supportata dal personale anche nella promozione dell’allattamento al seno.”
Nel setting di cure intermedie sono assistiti neonati che provengono dall’alta intensità (Terapia Intensiva e Sub intensiva Neonatale) prima del loro ritorno a casa per verificare le competenze genitoriali e poter accelerarne la dimissione in sicurezza; neonati fisiologici con problemi congeniti o minime patologie che comunque non consentono di proseguire questo percorso; neonati provenienti dall’esterno che hanno necessità di essere assistiti in ospedale e che accedono dal Pronto Soccorso dall’ambulatorio neonatologico o su indicazione del pediatra di famiglia. Le mamme dei bambini assistiti nelle cure intermedie possono essere ancora ricoverate ma in condizioni stabili per assistere il proprio piccolo già dimesse o provenienti dall’esterno per il ricovero temporaneo del bambino.
In questi mesi invernali, in particolare ci sono stati anche ricoveri di neonati e lattanti in ingresso da Pronto Soccorso con infezioni respiratorie acute. Durante tutto il processo di cura le mamme hanno potuto rimanere accanto al loro bambino e proseguire l’alimentazione al seno.
L’organizzazione della rete ostetrica, pediatrica e neonatologica dell’ospedale di Prato dispone di spazi progettati per garantire l’operatività del personale sanitario e per mantenere l’accesso ed il contatto da parte dei genitori dei bambini ricoverati. Il percorso ad Alta intensità di cura dispone di quattro postazioni TIN (Terapia Intensiva Neonatale) e dieci di Sub Intensiva. Sono assistiti bambini a partire da 1000 gr di peso e 29 settimane di età gestazionale.
Nel 2018, il Santo Stefano ha registrato il numero più alto di nati dei sette punti nascita dell’AUSL Toscana Centro con 2297 nati ( 1172 maschi e 1125 femmine), ben 36 parti gemellari ed un trigemino.
Fonte: ASL Toscana Centro
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