Nel container di caffè nascosti 650 kg di cocaina: maxi sequestro al porto di Livorno

Sequestro di cocaina a Livorno

Nei container di caffè erano nascosti 582 panetti di cocaina dentro 23 borsoni, per un totale di 650 kg di droga. La Guardia di Finanza e l'Agenzia delle Dogane hanno effettuato "uno dei più importanti sequestri degli ultimi dieci anni" su una nave portoghese proveniente da Algericas (Spagna) e giunta al porto di Livorno. Il container contenente droga era stato spedito da una società in Honduras, imbarcato a Puerto Cortes e poi trasferito in un'altra nave a Moin (Costa Rica) diretta a Barcellona. La destinazione finale era Madrid, ma non vi è mai arrivata. I finanzieri hanno monitorato gli spostamenti della nave prima che entrasse in porto, così che la droga non venisse buttata a mare. I borsoni contrassegnati da una X erano quelli contenenti il carico 'bollente'. Le indagini sono partite da una segnalazione dell'Antidroga (Dcsa) e coordinate dal procuratore di Livorno Ettore Squillace Greco con il procuratore di Firenze Giuseppe Creazzo.

L'assessore Bugli: "C'è soddisfazione"

"C'è la soddisfazione per un'operazione che testimonia l'efficacia dell'azione di contrasto delle forze di polizia e delle procure del distretto toscano contro la criminalità, ma anche la preoccupazione perché operazioni di narcotraffico di queste dimensioni necessitano di basisti locali. Sono operazioni che dimostrano l'efficacia di una attività di sorveglianza sul porto e gli altri canali di ingresso nella regione e dimostrano anche che gli sforzi di questi anni stanno producendo buoni risultati e dunque come sia utile continuare in questa direzione".

L'assessore alla presidenza e alla legalità Vittorio Bugli commenta così l'ingente sequestro di droga compiuto ieri nel porto di Livorno dalla Guardia di finanza.

"Il contrasto è fondamentale, ma non basta – prosegue -, occorre rafforzare tutte le attività di prevenzione, facendo comprendere a questi attori criminali che il sistema di controllo realizzato da tutte le istituzioni locali e nazionali rappresenta un serio e concreto rischio per i loto traffici. La sfida della prevenzione riguarda anche la domanda e il consumo di stupefacenti e questa sfida si fa sempre più difficile se consideriamo che il prezzo delle droghe è in progressivo calo da anni a causa dei maggiori quantitativi disponibili sul mercato. Sono temi – conclude Bugli – di cui abbiamo parlato anche con il procuratore nazionale antimafia Cafiero De Raho, in occasione dell'ultima presentazione del rapporto sulla criminalità organizzata in Toscana curato dalla Normale di Pisa per la Regione. Si tratta di un lavoro e di un confronto che continueremo e che troverà ulteriore sbocco nel prossimo rapporto, il terzo, dove i dati verranno aggiornati alla luce degli eventi più recenti".

Lo scalo livornese è da almeno 15 anni un hub per il traffico di stupefacenti su larga scala, in Italia e in Europa. Dalle statistiche raccolte, la Toscana risulta la quarta regione nel centro e nord del paese per quantitativi sequestrati, ma se si guarda ad alcuni stupefacenti, come la cocaina, diviene la seconda in Italia, dopo la Calabria, secondo i dati aggiornati al 2016, per quantitativi sequestrati: il porto di Livorno, nel 2016, è secondo soltanto a quello di Gioia Tauro per sequestri di cocaina.

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