Secondo appuntamento di Auroradisera 2019 mercoledì 30 gennaio alle 21,15 al Teatro Aurora di Scandicci (via San Bartolo in Tuto, 1), con Valentina Lodovini che porta in scena “Tutta casa, letto e chiesa”, un testo ironico e sferzante di Dario Fo e Franca Rame, scritto nel 1977 e messo in scena in oltre trenta paesi. Lo spettacolo di Valentina Lodovini segue il primo appuntamento della rassegna del 10 gennaio con Paolo Belli; Auroradisera 2019, rassegna ideata e organizzata dalla Fondazione Toscana Spettacolo onlus e dal Comune di Scandicci, prosegue poi con altri tre grandi protagonisti della scena teatrale e della cultura: Maria Cassi (14.2), Federico Buffa (15.3), Tullio Solenghi (8.4). Tutti gli spettacoli hanno inizio alle 21,15. I biglietti interi costano 16 euro, i ridotti 13 euro (under 30 “biglietto futuro”, possessori Carta dello Spettatore FTS, over 65, soci Coop, soci Arci); novità di quest'anno, per gli universitari possessori della Carta dello Studente della Toscana è riservato un prezzo speciale di 8 euro (le riduzioni per i giovani sono valide fino a 30 anni).
La biglietteria del Teatro Aurora (via San Bartolo in Tuto, 1) è aperta prima dello spettacolo a partire dalle 20. Prevendite BoxOfficeToscana e Ticketone.
Valentina Lodovini, pluripremiata attrice di cinema (tra gli altri riconoscimenti, Davide di Donatello nel 2011 per Benvenuti al Sud), si presenta nel testo scritto a quattro mani dal premio Nobel Dario Fo con la moglie Franca Rame “Tutta casa, letto e chiesa” (durata 1 ora circa). È un affresco sulla condizione femminile, in particolare sulle servitù sessuali, che ci propone quattro donne, di condizioni diverse, ma sempre sfruttate. Si ride molto, ma alla fine resta addosso una grande amarezza. Il protagonista assoluto di questo spettacolo sulla donna è l’uomo, o meglio il suo sesso. Non “in carne e ossa”, ma comunque presente, che incombe e schiaccia le donne che da anni si battono per l’emancipazione, chiedendo parità di diritti, parità sociali, parità di sesso. Ma in questo campo sembrano non arrivare mai a uguagliare l’uomo e agli albori del secondo millennio sono ancora sottomesse alla cultura del sesso maschile. Le protagoniste femminili sono più di una. Troviamo la casalinga per antonomasia, che ha tutto all’interno della sua famiglia, meno la cosa più importante: la considerazione. Un’operaia, sfruttata tre volte: in casa come donna tuttofare, in fabbrica e a letto. E una “Alice nel paese senza meraviglie”.
Fonte: Comune di Scandicci Ufficio Stampa
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