Incendio Monte Serra, Franceschi avrebbe usato degli zampironi. Terzo 'No' alla scarcerazione

Giacomo Franceschi (foto da Facebook)

Terzo rigetto della richiesta di scarcerazione per Giacomo Franceschi, il volontario in cella dallo scorso 18 dicembre con l'accusa di essere il responsabile dell'incendio del Monte Serra, che ha avviluppato 1.500 ettari di boschi nelle fiamme, bruciando 15 milioni di euro. Il gip ha detto nuovamente no ai domiciliari. A dare la notizia è il quotidiano Il Tirreno.

Emergono intanto alcuni dettagli sul fronte delle indagini: sembra che Franceschi abbia usato degli zampironi, presi sul luogo dove lavorava, per appiccare l'incendio. Nella ricostruzione dei fatti ci sarebbe inoltre un 'buco' di mezz'ora su cui gli inquirenti stanno cercando di fare chiarezza. Per il momento la geolocalizzazione del suo cellulare sarebbe compatibile con la ricostruzione della Procura. Da quanto si apprende ad incastrare Franceschi fu proprio la geolocalizzazione: quando fu ascoltato come testimone dai carabinieri disse di non aver mai messo piede nel bosco interessato dall'incendio, ma gli investigatori controllarono il cellulare e la cronologia di Google Maps scoprendo che la sera del 24 settembre Franceschi era nella zona dell'incendio. Franceschi corresse poi la sua versione sostenendo di essere stato lì per controllare alberi e rami a causa del vento.

 

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