Il trentenne tunisino Arafet Arfaoui è morto a causa di un malore nel pomeriggio di ieri, giovedì 17 gennaio, mentre era a terra con le manette ai polsi e i piedi bloccati con un cordino. Questo è quanto si apprende all'indomani della morte dell'uomo durante un controllo di polizia in un negozio di money transfer tra via Ferrucci e via Del Papa a Empoli, in pieno centro.
Le forze dell'ordine erano state chiamate dal proprietario del money transfer Taj Mahal perché il trentenne si era presentato con una banconota ritenuta falsa. Alcuni testimoni dicono che l'uomo voleva consegnare dei soldi alla sua famiglia in Tunisia ma ci sono stati problemi con una banconota da 20 euro. Con l'arrivo delle forze dell'ordine sarebbe partito un breve inseguimento per le vie vicine fin quando il trentenne ha avuto un malore dal quale non si è più ripreso all'interno del negozio. Gli agenti avrebbero contenuto l'uomo perché continuava a scalciare e dimenarsi, da lì la scelta del cordino per bloccare i piedi. Secondo quanto appreso, pare che comunque la corda non sia stata legata stretta tanto da bloccare ogni movimento, ma solo per impedire di scalciare. Un chiarimento: il commissariato di Empoli non ha in dotazione il taser, la pistola elettrica utilizzata in via sperimentale in alcune città italiane dal 2018, tra queste Firenze. Quindi ieri non è stato utilizzato questo nuovo strumento.
Sul posto indaga la squadra mobile della questura di Firenze, che ieri sera ha effettuato i rilievi con il reparto della scientifica. Il pm Christine Von Borries coordina le indagini, sarebbero stati ascoltati sia gli agenti intervenuti che i sanitari inviati sul posto (un'automedica del 118 e un'ambulanza della Pubblica assistenza di Montelupo Fiorentino). Non è stata ancora fissata l'autopsia.
Morte Arafet Arfaoui, aveva precedenti
È stato accertato che la vittima aveva precedenti penali, al momento non è noto per quali tipo di reati. Ad annunciarlo è stato anche il ministro dell'Interno Matteo Salvini durante una dichiarazione alla stampa. Salvini ha dato il sostegno ai poliziotti che "a Empoli sono stati aggrediti, malmenati, morsi". Salvini parla anche di "tragica fatalità" in merito alla morte per arresto cardiaco durante le operazioni di contenimento. "Però se un soggetto violento viene ammanettato penso che la Polizia faccia solo il suo dovere", ha concluso nella sua dichiarazione.
Morte Arafet Arfaoui, aperta indagine
È stato aperto un fascicolo a carico di ignoti per la morte del trentenne Arafet Arfaoui. È previsto per domani l'incarico della pm Von Borries al medico legale per l'autopsia. Stanno continuando nel frattempo gli interrogatori al personale della polizia e ai sanitari intervenuti nella serata di ieri. Gli accertamenti dovranno considerare se sono stati validi o meno tutti gli interventi sanitari giunti per contrastare il malore occorso alla vittima. Il 118 era stato attivato dalla polizia prima dell'azione di contenimento. L'uomo dava in escandescenze e pare che si sia avventato contro i quattro agenti anche con dei morsi.
Morte Arafet Arfaoui, Il Dirigente: "Vicino ai miei uomini"
Nel corso della giornata sono arrivate anche le parole del Dirigente del Commissariato di Empoli Francesco Zunino che si è detto vicino ai suoi uomini dichiarando di aspettare "con serenità" il risultato delle indagini.
"Conosco bene i miei uomini e sono tutte persone perbene, e poliziotti dalla grande preparazione. Aspettiamo quindi con totale serenità che investigatori e magistratura facciano il proprio lavoro”, queste le sue parole.
Morte Arafet Arfaoui, il punto della situazione e un invito ai lettori
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