Il 19 gennaio si terrà a Firenze un convegno dal titolo “La bellezza delle energie rinnovabili. Strategie e strumenti per diffondere le rinnovabili nel rispetto del paesaggio”. Titolo accattivante che tenta di nascondere le scottanti questioni legate agli interessi della lobby della produzione di energia da rinnovabili. La posizione di Italia Nostra, che al convegno parteciperà con il presidente della Sezione di Firenze, è stata espressa ripetutamente, da ultimo anche in occasione della presentazione dello schema di Decreto di incentivazione della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili: a favore delle energie rinnovabili, ma fermamente contraria alla diffusione incontrollata delle rinnovabili favorita degli incentivi, in barba al loro impatto ambientale.
Nel volantino di questo convegno si chiede “al mondo della cultura e della conservazione dei beni architettonici e paesaggistici una alleanza per rendere rapido e possibile l’inserimento delle rinnovabili in ogni contesto […] Un paesaggio anche storico nel momento in cui ci giochiamo il futuro del genere umano sul pianeta, senza un segno rinnovabile è un paesaggio malato. Il concetto del bello e del buono deve ricongiungersi, costruendo un nuovo pensiero.”
Italia Nostra pensa che in nessun caso la collettività possa rinunciare alla difesa del Paesaggio, tutelato dall’articolo 9 della Costituzione italiana. In questi anni Italia Nostra ha assistito annichilita alla distruzione di paesaggi incontaminati ad opera di pale eoliche e pannelli solari. Adesso si vogliono oscurare pure i Beni architettonici sparsi nel Bel Paese! I signori delle rinnovabili, arricchiti dai lauti guadagni assicurati dagli incentivi, chiedono al mondo della cultura e della tutela di rinnegare la Storia, leggibile appunto nei Paesaggi Italiani. Ai cittadini italiani questi “benefattori del genere umano” chiedono di aprire le porte all’invasione delle rinnovabili dovunque e comunque. E sempre loro ammoniscono le associazione come Italia Nostra che un paesaggio storico senza un “segno di rinnovabile è un paesaggio malato”.
Per come è stato formulato, consideriamo spudorato questo appello e lo rigettiamo decisamente. Italia Nostra crede, invece, in un’altra strada per produrre la quota affidata all’eolico - l’1,5% di tutta l’energia necessaria all’Italia - oppure le quote ancora più piccole affidate a pseudo impianti bioenergetici e simili. Una strada che salvaguardi i paesaggi e soprattutto l’equità sociale, che crei davvero lavoro diffuso e che contempli autoproduzione e microautoproduzione diffusa. Più volte abbiamo fatto notare, insieme con altre Associazioni sensibili al tema, che con i grandi impianti non si crea lavoro diffuso nei siti coinvolti.
Ben venga un “futuro rinnovabile” ma, invece delle rinnovabili impattanti, si incentivino i trasporti poco inquinanti, efficienza energetica, ricerca, innovazione, miglioramento della tenuta termica delle costruzioni, pannelli a tappeto sulle stesse, prestando la dovuta attenzione alla salvaguardia dei centri e degli edifici di pregio. Esistono 750.000 Ha di superfici urbanizzate solo fra il 1995 e il 2005: su queste si agisca. Così si crea equità sociale e lavoro diffuso. Insomma, sia ben chiaro Italia Nostra non darà mai il suo aiuto “a rendere rapido e possibile l’inserimento delle rinnovabili in ogni conteso” e a ogni costo.
La partecipazione del presidente della sezione di Firenze di Italia Nostra, Leonardo Rombai, al convegno di Firenze sarà quindi l’occasione per ribadire con fermezza la posizione dell’associazione.
Fonte: Italia Nostra - Ufficio Stampa
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