Lo scorso 30 gennaio aveva messo a segno una rapina, insieme a due complici, in una gioielleria a Milano, dopo aver immobilizzato i titolari, legandoli mani e piedi alla sedia con del nastro adesivo, dandosi poi alla fuga con un bottino di 40mila euro circa tra orologi e denaro.
Ieri, Antonio Faulisi, catanese di 51 anni residente a Colle Val d’Elsa in provincia di Siena, è stato arrestato dalla Polizia di Stato, in esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare, disposta dal GIP del Tribunale di Milano su richiesta di quella Procura.
Gli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Siena, hanno svolto indagini sul suo conto, in stretta collaborazione con i colleghi della Squadra Mobile della Questura di Milano, arrivando a dargli un volto ed un nome.
Le indagini, sono state subito avviate dalla Squadra Mobile milanese, attraverso l’attenta visione delle immagini dei sistemi di videosorveglianza, che hanno immortalato tre autovetture sospette, una delle quali si trovava a distanza di qualche centinaio di metri dalla gioielleria. Successivamente è emerso che la macchina era intestata ad un autonoleggio di Colle Val d’Elsa e in uso ad un soggetto legato al Faulisi, che in occasione di un controllo di polizia era stato identificato a Siena a bordo di quell’autovettura.
Dagli accertamenti tecnici eseguiti, la Polizia di Stato è quindi risalita agli autori, soprattutto al 51enne, che somigliava molto alla descrizione che le vittime avevano fornito agli investigatori.
Sono iniziati così anche i controlli della Squadra Mobile senese, che ne ha seguito gli spostamenti e le frequentazioni.
Da qualche giorno l’uomo si era reso irreperibile dalla sua residenza, ma i poliziotti che stavano sulle sue tracce l’hanno aspettato in un parcheggio a Colle Val d’Elsa, dove sapevano che sarebbe arrivato per un incontro.
L’uomo era, peraltro, già stato già condannato per rapine ed aveva finito di scontare nel carcere di San Gimignano, da poco più di un anno, una condanna per omicidio doloso commesso a Catania negli anni 90’.
Proprio lì aveva conosciuto gli altri criminali, complici nella rapina di Milano, con cui era rimasta una solida amicizia.
Dopo l’arresto il Faulisi è stato subito condotto nel carcere Santo Spirito.
Ora rischia una nuova condanna fino a venti anni di carcere.
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