Trapianti di fegato, Sì: "Bene Muiesan, ma questione ancora aperta"

“L’arrivo in Toscana del chirurgo Paolo Muiesan è un fatto certamente positivo, della cui importanza si è persa traccia nel dibattito che si è sviluppato in questi giorni. D’altra parte, nonostante le smentite del presidente Enrico Rossi, troppe questioni restano insolute”. Così i consiglieri regionali di Sì-Toscana a Sinistra, Paolo Sarti e Tommaso Fattori, che annunciano un’interrogazione per sapere dall’assessore Stefania Saccardi, quali saranno gli incarichi che Muiesan dovrà svolgere a Careggi e cosa s’intenda per la struttura fiorentina quando ci si riferisce a un’attività di “Degenza Trapianti Multiorgano”.

“Nel piano strategico pluriennale di Careggi da qui al 2024 -osservano Sarti e Fattori- c’è, infatti, il riferimento generico a un’attività di Degenza Trapianti Multiorgano, elemento che, tanto più dopo la chiamata di Muiesan, richiede un dettagliato chiarimento. Vogliamo sapere in quali termini sarà sviluppata l’attività di trapianto nella struttura fiorentina. E’ legittimo, infatti, ipotizzare che davvero si voglia estendere la chirurgia dei trapianti al fegato, un’eventualità che aprirebbe scenari inediti proprio per il centro di Pisa. Riteniamo che sarebbe fondamentale in primo luogo potenziare il centro trapianti già esistente (che è secondo in Italia per quantità d’interventi solo all’ospedale San Giovanni Battista di Torino), e rispondere concretamente alle richieste che arrivano dal personale sanitario di Pisa”.

“Le preoccupazioni e le criticità espresse dal chirurgo Pezzati meritano di essere ascoltate, soprattutto laddove ricorda di aver fatto oltre cento notti di lavoro nel 2018, per 700 ore di lavoro notturno, oppure migliaia di chilometri in auto, aereo o elicottero per andare a prelevare gli organi. Il centro di Pisa inoltre, nel settembre 2017, aveva ricevuto una lettera dal Centro nazionale trapianti in cui si mettevano in luce alcuni problemi: i dati positivi sul numero d’interventi risultavano sottodimensionati rispetto alla potenzialità numerica degli organi messi a disposizione, e questo riguarda la Toscana nel suo insieme, quindi anche Firenze e Siena. Che cosa vuole fare quindi la Regione? Affrontare questi problemi, come auspichiamo, o depotenziare il centro di Pisa affiancandone uno nuovo a Careggi?”.

“Quel che è certo -concludono Sarti e Fattori- è che la modalità con cui i vertici della sanità toscana prendono decisioni fondamentali per tutti i cittadini deve cambiare. Se da una parte non si possono affidare ai social con uno sfogo dettato dall’emotività, argomenti tanto delicati, dall’altra non si può continuare a decidere del futuro del sistema regionale nelle segrete stanze degli assessorati e dei dipartimenti. Per questo -concludono Sarti e Fattori- chiediamo anche che i soggetti protagonisti di questa vicenda si confrontino nella sede istituzionale più consona: la Commissione sanità del Consiglio regionale”.

Fonte: Ufficio stampa

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