Sono dieci i bersaglieri altopascesi morti durante la Prima Guerra Mondiale. Si chiamano Zeffiro Benedetti, Alberto Borrini, Iacopo Carrara, Guglielmo Collodi, Vincenzo Mazzanh, Franco Nelli, Alfredo Pagni, Pietro Riccomi, Roberto Seghetti e Angiolo Italo Tonini: il più anziano aveva 27 anni e il più giovane 19. Da sabato 29, al monumento ai caduti di piazza Gramsci, c’è una corona anche per loro. L’ha voluto l’amministrazione comunale, che in collaborazione con il Museo del Risorgimento e con la sezione lucchese dell’Associazione nazionale Bersaglieri, ha ospitato la Fanfara dei Bersaglieri di Lucca, come omaggio a chi non ha più fatto ritorno a casa, a cento anni esatti dalla fine del primo conflitto mondiale. Presenti, oltre al vicesindaco, Daniel Toci, agli assessori, Ilaria Sorini e Martina Cagliari e al consigliere comunale, Fabio Coppolella, anche le associazioni combattentistiche e d’arma, le realtà di volontariato del territorio e l’Anpi.
Dopo l’esecuzione dell’Inno nazionale, si è tenuto il momento più toccante della giornata, con l’appello dei dieci bersaglieri altopascesi caduti in guerra. A seguire la deposizione di una corona, l’intonazione dell’Inno del Piave, la benedizione e poi l’esecuzione del Silenzio. La Fanfara ha poi attraversato il centro cittadino per concludere la manifestazione in piazza Ricasoli, dove si è esibita con il proprio inconfondibile repertorio a passo di corsa.
Fonte: Comune di Altopascio - Ufficio stampa
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