Nessuna aggressione con l'acido ai danni del genero 'indesiderato': era un'invenzione della presunta vittima, 48 anni, e della moglie, 21enne. Per questo, su ordine della magistratura torinese, è scattato l'arresto dei due coniugi, originari del Senese e domiciliati a Torino. Scarcerati i genitori della sposa, fermati a maggio scorso. Calunnia l'accusa per aver inscenato 3 false aggressioni ed essersi inviati, attraverso il meccanismo di 'spoofing', sms minatori facendo risultare mittenti i genitori della donna.
Il 19 dicembre scorso i carabinieri di San Gimignano e di Poggibonsi hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip presso il Tribunale di Torino nei confronti dei coniugi Michael Cariglia, 49enne, e Azzurra Moreci, 21enne, ritenuti responsabili di “calunnia aggravata continuata”.
Il 29 aprile scorso, a seguito di denuncia presentata dalla stessa coppia, i militari della Compagnia di Poggibonsi avevano avviato un’indagine che portava all’esecuzione di misura cautelare in carcere - emessa dal GIP presso il Tribunale di Firenze - nei confronti di Isabella Concialdi, 46enne, e Pierino Costantino Comodari, 53enne, pregiudicato, genitori della 21enne, risultati gli autori, unitamente ad altri complici non identificati, di atti di “lesione personale” con acido corrosivo lanciato verso il volto del genero, commessi il 23 febbraio 2018 in San Gimignano (SI) e il 19 aprile 2018 in Torino. Il 10 giugno scorso, Cariglia è stato aggredito allo stesso modo a San Gimignano.
L’attività d’indagine condotta nella circostanza aveva portato a evidenziare le responsabilità dei genitori della ragazza, attraverso l’esame dei tabulati telefonici delle presunte vittime, in cui si rilevavano numerosi sms minatori, da parte degli arrestati, che rivendicavano anche gli atti compiuti.
Il colpo di scena nasce dagli ulteriori approfondimenti investigativi, avviati dagli stessi militari. Con il coordinamento del sostituto procuratore della Repubblica di Torino, Lisa Bergamasco, è emerso che i messaggi minatori inviati alla coppia erano falsi e che i due si erano resi responsabili di 'spoofing', ossia indirizzando messaggi verso mittenti scelti appositamente, in questo caso i genitori. Tutto sarebbe nato dalla 21enne che ha puntato il dito contro i genitori, 'colpevoli' di non essersi mai presi cura di lei.
I tabulati analizzati dai carabinieri hanno evidenziato che i messaggi provenivano da una piattaforma telematica spagnola che permetteva di camuffare il mittente e che i numeri utilizzati riconducevano a persone vicine alla coppia arrestata. Gli accertamenti sono nati sulla base del fatto che era diventato difficilissimo rintracciare gli esecutori materiali.
Il 48enne si sarebbe versato da solo l'acido al volto, mentre entrambi avrebbero compiuto gli altri atti minatori come la scritta minacciosa sulla fiancata dell'auto della coppia e il ritrovamento di ossa di animali vicino all'auto.
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