Nei giorni scorsi a Pisa la polizia ha concluso un’operazione antidroga nei confronti di 27 stranieri, ritenuti responsabili di spaccio di cocaina, eroina, marijuana, hashish e metadone. Tutti e ventisette sono stati arrestati.
Le indagini, coordinate della Procura della Repubblica di Pisa, sono state avviate d’iniziativa nel mese di ottobre con il supporto della Direzione Centrale per Servizi Antidroga.
L’attività investigativa si è sviluppata nei confronti di un gruppo di spacciatori magrebini, senegalesi e gambiani che, ripartendosi le zone, hanno presidiato stabilmente tutta l’area della stazione centrale, contraddistinta dalla presenza di numerosi istituti scolastici e religiosi.
L’operazione aderisce alle finalità indicate con il progetto “Scuole sicure” del Ministero dell’Interno, che ha previsto l’avvio di azioni di prevenzione e contrasto allo spaccio di stupefacenti, in particolare in prossimità di plessi scolastici.
Nel corso delle indagini, condotte anche attraverso servizi di osservazione con telecamere nascoste e con l’impiego di operatori sotto copertura, è stata sfruttata, per acquisire ulteriori elementi investigativi, la facoltà di ritardare l’arresto degli spacciatori responsabili della cessione.
Gli acquisti degli agenti sotto copertura hanno permesso di ottenere in tempi brevi elementi probatori a carico di 27 soggetti nei cui confronti sono stati resi esecutivi gli arresti nei giorni scorsi. Il materiale raccolto è stato poi implementato con indizi acquisiti con metodologia tradizionale, come servizi in borghese.
La droga veniva nascosta, in prevalenza, sulle gomme di autoveicoli parcheggiati, pronta per essere smerciata e nelle bocche degli spacciatori quando si trattava di piccoli quantitativi. Lo smercio spesso avveniva in pieno giorno, pur in presenza di centinaia di cittadini e turisti, indipendentemente dalle condizioni climatiche.
Gli indagati sono riusciti, in tempi brevissimi ed in via continuativa, a reperire molti quantitativi di droga destinati alla distribuzione a giovani acquirenti, realizzando decine di transazioni al giorno. Nel corso dell’inchiesta, durata meno di due mesi, sono stati complessivamente effettuati 90 arresti ritardati nei confronti degli indagati.
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