Un grande successo di pubblico quello che ha interessato la mostra “Qui. Paolo Masi”, importante monografica dedicata all’artista fiorentino che ha inaugurato la stagione autunnale a Le Murate. Progetti Arte Contemporanea. Successo che ha spinto la curatrice e direttore scientifico dello spazio, Valentina Gensini, a decidere di prorogarla fino al 31 gennaio 2019.
Il progetto espositivo nasce da un confronto diretto fra artista, ambienti e storia del complesso cittadino nel segno di una nuova produzione. L’ex complesso carcerario è riletto da Masi come luogo della memoria legato alla reclusione, sia essa volontaria, quale convento, o coatta, come carcere. Le opere esposte coinvolgono l’intero complesso monumentale, dagli spazi interni de Le Murate. Progetti Arte Contemporanea agli spazi pubblici del complesso come la facciata, la fontana di Piazza Madonna della Neve o l’interno del Semiottagono. La relazione con gli spazi del distretto culturale delle Murate rende questo progetto una grande opera pubblica che riflette sulla storia di questo particolare brano di città. L'esposizione, organizzata da Mus.e e prodotta da Le Murate. Progetti Arte Contemporanea in collaborazione con Frittelli Arte Contemporanea rientra nel Progetto RIVA 2018 curato e diretto da Valentina Gensini. Il progetto Riva è realizzato in co-progettazione e con il sostegno del programma Sensi Contemporanei nell'ambito dell'accordo di programma quadro tra Regione Toscana, Mibac Direzione Generale Cinema e Agenzia per la Coesione Territoriale.
Le ex celle sono interessate da una serie di installazioni site specific invitando il visitatore ad una riflessione sul concetto di reclusione e meditazione. Le opere – che l’artista ha concepito utilizzando materiali volutamente “duri” come chiodi o lana d’acciaio oppure graffiando e “segnando” le pareti del complesso - tradiscono interventi sia di matrice cromatica che di origine materica, in coerenza con il percorso artistico lungo e strutturato che ha caratterizzato l’intera produzione dell’artista. Gli interventi sullo spazio divengono così marcatori concettuali, in una ricerca serrata e coerente che ripercorre pratiche sperimentali avviate negli anni Settanta in modo nuovo e con una fragranza autentica, rigorosamente misurata con lo spazio. Sono presentati inoltre, 2 cicli inediti di Polaroid, uno dedicato alle Murate, spazio di isolamento e riflessione, l’altro al fiume Arno, luogo libero e mutevole, memoria di un mondo e di una vita esterna.
“La mostra di Paolo Masi – commenta la curatrice e direttore scientifico de Le Murate. Progetti Arte Contemporanea Valentina Gensini - un progetto interamente site-specific dedicato alle Murate e alla sua storia, riconnette in una sincronia metatemporale la dimensione del convento, del carcere e quella della contemporanea residenza d'artista, su cui rilanceremo un 2019 decisamente ambizioso vista la straordinaria risposta del pubblico alle Murate nel 2018".
La mostra Qui. Paolo Masi ha inaugurato la stagione autunnale de Le Murate. Progetti Arte Contemporanea. Nel 2018 lo spazio ha registrato un forte incremento delle presente con un +88% di visitatori rispetto al 2017 e ha ospitato oltre 500 artisti in residenza.
Paolo Masi, nato a Firenze nel 1933, è attivo dagli anni cinquanta. La sua formazione passa prima da Milano, poi in Europa, dove l’artista si confronta e viene a contatto con il lavoro dei grandi astrattisti europei dai quali apprende lezioni di forte rigore formale. La produzione intrapresa negli anni ’60 passa dalla realizzazione di opere astratto-geometriche per approdare ad una sensibilità assoluta per il colore e negli anni ’70 alla ricerca e l’utilizzo di nuovi materiali. I suoi lavori di questo periodo sono caratterizzati dall’utilizzo del cartone ondulato. Sono degli anni ’80 i lavori dove l’artista si dedica a un’appassionata ricerca sul colore in rapporto allo spazio, realizzando opere dalle quali si desume la sua forte personalità cromatica. Negli anni 2000 Masi si cimenta nell’utilizzo di nuovi materiali come il plexiglas con il quale realizza opere di forme rettangolari o tonde dai colori smaglianti. Dalle iniziali esperienze di pittura informale e dall’astrattismo concreto Masi vanta un lavoro articolato, complesso e diversificato sul piano tecnico-linguistico. Le sue opere divengono marcatori concettuali del paesaggio e, come nel caso delle Polaroid, agiscono come studio analitico sui codici urbani. La sua intensa attività è confermata e riconosciuta sia in Italia che all’estero, con opere presenti nelle collezioni del Mart di Rovereto, della Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti di Firenze e dalla Galleria d’Arte Moderna di Torino, del Museo Pecci di Prato e del Museo Novecento di Firenze. I suoi lavori sono caratterizzati da un’incessante evoluzione sperimentale capace di coinvolgere anche gli spazi urbani.
Qui. Paolo Masi fino al 31 gennaio 2019
Apertura al pubblico: dal martedì al sabato ore 14.30-19.30
Fonte: Ufficio Stampa
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