Negli ultimi due mesi il carcere di San Gimignano è stato protagonista di tantissimi eventi critici. Il cambio del direttore e l’immissione di un comandante e un vice comandante hanno dato la continuità sperata nel processo decisionale e di direzione, ma non hanno risolto i rischi per la sicurezza del personale di polizia penitenziaria.
C’è il forte sospetto che tutto ciò sia conseguenza di schermaglie burocratiche che non appartengono e non interessano in alcun modo ai poliziotti penitenziari in servizio presso la Casa di Reclusione di San Gimignano.
La CR di San Gimignano è diventata nell’ultimo mese il contenitore di buona parte dei detenuti psichiatrici, quelli violenti e più difficilmente gestibili di tutto il resto della Toscana, e non solo, in una CR che non è strutturata per gestire problematiche detentive di questo tipo in maniera ordinaria e continuativa. Gli eventi critici sono all’ordine del giorno, e ciò compromette anche la stabilità trattamentale degli altri ristretti con pene detentive lunghe e con percorsi detentivi
strutturati.
Non siamo intenzionati a barattare l’arrivo di un Direttore con l’insicurezza del personale, con una gestione del personale e dell’Istituto del tutto individuale e in controtendenza con gli sviluppi tecnologici che oggi permettono di diminuire i carichi lavorativi e aumentare i livelli di sicurezza, pur garantendo tutte le funzionalità dell’Istituto.
E’ una situazione inaccettabile e quello che viene percepito è che l’amministrazione penitenziaria, per quanto riguarda San Gimignano, abbia cercato di risolvere un problema ponendone un altro maggiore, costringendo il personale di polizia a scegliere tra l’avere una direzione e la propria sicurezza individuale.
E’ l’ennesima presa in giro e mancanza di rispetto verso chi con dedizione e fedeltà ha portato avanti l’istituto nelle situazioni più difficoltose e disperate, rimboccandosi le maniche.
E’ per questi motivi che da oggi questi sindacati dichiarano che il personale in servizio presso la CR di San Gimignano si autoconsegna, non lasciando il posto di servizio a fine turno, fin tanto che il Provveditorato non avrà approvato e messo in campo le misure necessarie che queste stesse OO.SS, con l’ausilio del personale con cui si confrontano quotidianamente, hanno individuato e che presenteranno al Provveditore Regionale, di cui si aspettano la presenza per
ascoltare i lavoratori nell’ambito della protesta in corso.
Fsa-Cnpp, Fp-Cgil, Fns-Cisl, Spp
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