Si riducono dell'11% gli incidenti stradali in provincia di Lucca nel 2017. È questo il positivo dato che emerge dalla ricerca annuale svolta sulla popolazione automobilistica italiana dall'Aci. Dal censimento annuale svolto dall'Automobile Club risulta che in Toscana sono immatricolati poco meno di 3 milioni e mezzo di veicoli, di cui 354mila in provincia di Lucca, e che, nel 2017, si sono registrati circa 16mila sinistri. Lucca vede un piccolo calo nel numero di incidenti che passano dai 1868 del 2016 ai 1837 del 2017, la maggior parte dei quali sono non mortali (1,25%, solo 23 casi nella nostra provincia su un totale di 269 in Toscana). C'è tuttavia ancora molto lavoro da fare, dato che gli automobilisti lucchesi dimostrano di essere abbastanza indisciplinati: Lucca infatti occupa il secondo posto nella classifica delle province toscane dove si registrano più incidenti (1.837) superata solo da Firenze (5.141).
La situazione migliora leggermente se si considera la percentuale di incidenti rispetto al numero di veicoli immatricolati: in questo caso infatti al primo posto c'è Prato (0,54%), seguita da Livorno (0,53%) mentre Lucca condivide con Firenze il terzo gradino del podio (0,51%). Una situazione che rispecchia il numero di auto in circolazione: la provincia di Lucca è infatti terza in Toscana per ampiezza del parco veicolare (354mila mezzi), superata solo da Firenze (1.013.221) e da Pisa (371.420).
«I numeri ci dicono che in provincia di Lucca la percentuale di incidenti mortali è tra le più basse in Toscana e questo non può che essere un dato positivo ma il lavoro da fare è ancora molto - spiegano Luca Gellie Luca Sangiorgio, rispettivamente presidente e direttore di Aci Lucca-. Se da una parte infatti si evidenzia un trend di diminuzione degli incidenti che prosegue da anni, dall'altra questo numero è ancora troppo alto. Da tempo abbiamo sottolineato la necessità e l'urgenza di destinare almeno il 50% dei proventi derivanti dalle multe a interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria sulla viabilità e sulle infrastrutture, così come richiede anche lo stesso Codice della Strada. La manutenzione, unita a una radicata consapevolezza dei pericoli che si corrono alla guida e dei comportamenti corretti da tenere in strada, è fondamentale. È indispensabile, quindi, insegnare fin da piccoli l'importanza di guidare bene, con attenzione e velocità moderata, mettendo via il cellulare ed evitando in tutti i modi di mettersi al volante in casi di profonda stanchezza o, peggio ancora, sotto l'effetto di alcool e sostanze stupefacenti. Come Aci continueremo la nostra battaglia per la guida sicura, con le nostre campagne di sensibilizzazione: la sicurezza è l'elemento portante della nostra strategia, pun tema che veicoliamo con i corsi di educazione stradale nelle scuole di tutta la provincia, affinché i ragazzi di oggi diventino ambasciatori del guidare bene domani. Ma sicurezza fa rima anche con sport, quindi i corsi di prima licenza per il mondo degli sport motoristici, l'applicazione e la conoscenza di tutti quei dispositivi che rendono un momento di divertimento e di passione realmente sicuro. Questo per dire che la nostra disponibilità è massima: ci siamo e ci saremo sempre, al fianco dei Comuni del nostro territorio».
Le cause. In Toscana, in totale, si sono verificati 16mila incidenti la cui causa principale è stata il mancato rispetto della segnaletica verificatasi nel 32,7% dei casi (3844 sinistri), seguita da guida distratta nel 20% dei casi (2363 sinistri) e mancato rispetto della distanza di sicurezza (16%, 1902 incidenti). Per quanto riguarda gli incidenti con esiti mortali, la causa principale è quella legata alla distrazione dei conducenti (22,5%) seguita dall'alta velocità (21,4%) e dal mancato rispetto della segnaletica (20,3%).
Le vittime. Per quanto riguarda le vittime di incidenti rimaste ferite nel corso del 2017, la percentuale maggiore riguarda la fascia d'età compresa tra i 30 e i 54 anni con oltre 8mila casi su un totale di 21mila (41%). Di questi, il 51% erano uomini alla guida, il 29% donne, il 13% passeggeri e il 6% pedoni. Per quanto riguarda i casi di incidenti mortali invece, la fascia d'età più colpita è quella degli over 65 con 107 casi su un totale di 268 (40%). Di questi, il 61% erano uomini al volante, il 5% donne, il 4% passeggeri e il 29% pedoni.
Altri dati. Per quanto riguarda il tipo di strada dove si verifica il maggior numero di incidenti, a livello regionale a farla da padrone sono le strade urbane (10.587 casi di cui 95 mortali). Strade in cui, spesso e volentieri, le condizioni dell'asfalto non sono ottimali e dove anche l'attenzione dei conducenti tende a diminuire. A seguire, ma a grande distanza, le strade provinciali, regionali o statali fuori dai centri abitati (2.493 casi di cui 107 mortali) e le strade secondarie all'interno degli abitati (1.870 casi, di cui 33 mortali). Il periodo dell'anno più colpito da sinistri è quello estivo: non sono dunque le condizioni climatiche il maggior fattore di rischio per gli incidenti quanto proprio il maggior numero di auto in circolazione. E così si ha che al primo posto c'è il mese di giugno (1.645 incidenti di cui 19 mortali) seguito da luglio (1.533 incidenti di cui 28 mortali) e maggio (1.465 incidenti, di cui 20 mortali).
Anche per quanto riguarda gli orari e i giorni della settimana in cui si verifica il maggior numero di incidenti si hanno delle sorprese: se il senso comune porterebbe a pensare al fine settimana, dai dati scopriamo invece che non è così. Il sabato e la domenica sono infatti i giorni in cui si verificano meno incidenti (rispettivamente 2.117 e 1.556), mentre per il resto si registra una media di circa 2.500 incidenti al giorno. Per quanto riguarda le fasce orarie sono il mattino e il pomeriggio i momenti più a rischio. Al primo posto troviamo la fascia 10-13 (4.362 casi) seguita da quella 14-17 (4.341 casi) e da quella 7-9 (2.816 casi). Fasce orarie in cui magari abbiamo più fretta e poniamo meno attenzione ai rischi della strada.
Fonte: Ufficio Stampa
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