Sportello antiviolenza nel Chianti, circa cinquanta casi nel 2018

Sono quasi tutte madri, di età compresa tra i 20 e i 35 anni, con più di un figlio e subiscono violenza e maltrattamenti all’interno delle mura domestiche. Aumenta la consapevolezza da parte delle donne, di origine italiana e straniera, residenti nei territori del Chianti, di essere vittime di violenza economica, fisica, psicologica e sessuale, e di aver bisogno di un aiuto che permetta loro di evadere dal tunnel della prevaricazione e dell’abuso maschile. Una cinquantina i casi, legati a fenomeni di violenza diretta e assistita, aggravati dal coinvolgimento dei figli, che lo sportello antiviolenza ha registrato nel 2018 e sta supportando con l’attivazione di specifici percorsi di sostegno psicologico e legale. Il servizio è gestito alternativamente in due diverse sedi, a San Casciano e Tavarnelle, dal Centro Antiviolenza Artemisia ed è promosso in forma congiunta dai Comuni di Tavarnelle, Barberino, Greve e San Casciano.

“Quando la violenza entra nella vita di una donna -– commenta l’assessore dell’Unione comunale del Chianti fiorentino Giulia Casamonti - lasciare che i panni sporchi si lavino in casa è un grave errore, occorre appenderli fuori e chiedere di smacchiarli a dovere con il supporto di una rete di soggetti che aiutino la vittima a riappropriarsi della propria vita e della propria identità di donna, madre e lavoratrice”. E’ questo uno degli obiettivi dello sportello antiviolenza del Chianti che opera sul territorio in forma concreta e preventiva in sinergia con i servizi sociali dei Comuni, i centri per l’impiego e le forze dell’ordine. “Intendiamo rendere le donne – commenta l’assessore di San Casciano Consuelo Cavallini - vittime di maltrattamenti ripetuti nel tempo e agiti nella totalità dei casi da mariti, compagni e fidanzati, consapevoli del reato subito e aperte alla possibilità di tornare ad essere protagoniste della propria esistenza, di una vita autonoma e indipendente, alternativa a quella segnata dalla mortificazione morale e fisica”.

“Effettuati il primo accesso e le valutazioni del rischio – aggiunge l’assessore di Greve Maria Grazia Esposito – lo sportello supporta all’iter giudiziario, mette a disposizione un consulente legale e affianca la persona nel percorso di un eventuale inserimento lavorativo adoperandosi per ristabilire una rete sociale e professionale”. Dall’analisi del lavoro condotto sui Comuni di San Casciano e Tavarnelle emergono alcuni elementi che permettono di approfondire e caratterizzare lo spessore del fenomeno della violenza sulle donne nei territori del Chianti. Analogamente a quanto accade nello scenario nazionale, l’età delle vittime si è abbassata, raggiungendo in alcuni casi i venti anni. La tipologia di violenza perpetrata è di carattere economico, fisico e psicologico tale da impedire alle donne l’accesso alle risorse della famiglia. Le donne vivono sotto continua minaccia e nella totale privazione di autonomia, vittime di una strategia messa in atto dal maltrattante che punta all’isolamento, al plagio e alla colonizzazione della mente. Inoltre se le donne straniere sono più propense a chiedere aiuto, vivendo già in una condizione di fragilità sotto vari aspetti, tra quelle italiane è più difficile giungere al riconoscimento del reato. “Le nostre connazionali – continuano le assessore – fanno fatica a riconoscere la gravità del comportamento, tendono a minimizzare il problema e non conoscono gli strumenti per poterlo superare come il ricorso al gratuito patrocinio, ovvero il sostegno giuridico a carico dello Stato per le situazioni di reddito inferiore a circa 11mila euro annui e i reati di maltrattamento ripetuti nel tempo”. I Comuni sono impegnati ad effettuare percorsi di prevenzione anche nelle scuole e negli spazi pubblici con la realizzazione di specifici percorsi e iniziative volte all’informazione e alla sensibilizzazione sul rispetto e la parità di genere. “L'educazione alla parità e all’uguaglianza tra i sessi – concludono le assessore - è uno strumento fondamentale, un antidoto alla violenza di genere e di tutte le discriminazioni che mettiamo in atto in vari momenti dell’anno con il supporto delle associazioni e degli Istituti comprensivi attraverso l’organizzazione di momenti di riflessione, approfondimento e cambiamento”.

Fonte: Comuni di Barberino Val d'Elsa, Greve in Chianti, San Casciano Val di Pesa, Tavarnelle Val di Pesa - Ufficio stampa

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