Si è interrotta la trattativa sindacale alla Giga Grandi Cucine, l'azienda di Scandicci acquisita nel 2008 dalla multinazionale statunitense Middleby, leader mondiale nella produzione di macchinari per la trasformazione alimentare e proprietaria di 45 marchi del settore con decine di migliaia di dipendenti sparsi negli stabilimenti in giro per il mondo.
Ad ottobre l'azienda aveva deciso di delocalizzare alcune produzioni in altri stabilimenti del gruppo - alcune delle quali sviluppate proprio a Scandicci - ed aveva aperto una procedura di mobilità con 20 esuberi sui 50 dipendenti totali. “Negli ultimi incontri abbiamo ottenuto la trasformazione della procedura con l'utilizzo del contratto di solidarietà per far fronte alla crisi in atto e aperto alle uscite su base volontaria. Accettiamo la sfida della riorganizzazione ma per rilanciare l'attività occorre uno sforzo di Middleby nel sostenere i costi dell'operazione e quelli relativi alle uscite, altrimenti questi due mesi di trattative sono stati inutili”, spiegano la Fiom e la Rsu Fiom.
“Lo abbiamo detto con Bekaert, lo ripetiamo per Giga: una multinazionale, nel nostro Paese, non può decidere di fare quel che gli pare. L'azienda ci ha lanciato una sfida, l'abbiamo accettata nonostante la riorganizzazione avvenga soltanto con le briciole, in assenza di investimenti e con una ristrutturazione costosa in termini occupazionali. Però adesso basta: se alla sfida non ci crede neppure la dirigenza allora vendano l'attività prima di lasciare un deserto. Non vorremmo che questo smantellamento dell'impresa porti con sé altri licenziamenti”, aggiunge Daniele Calosi, Segretario Generale della Fiom Cgil di Firenze, che chiede alle istituzioni locali di far sentire il loro sostegno.
Domani giovedì 22 novembre a Scandicci è previsto uno sciopero con presidio sui cancelli di Via Pisana 336 (ore 10-12), parteciperanno per la Fiom Cgil Daniele Calosi e Andrea Brunetti.
Fonte: Cgil - Ufficio Stampa
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