Nuova pista di Peretola, Pinferi (Coop. Legnaia) contro la "decrescita (in)felice"

La bella piazza Castello di Torino, di sabato scorso, a favore della TAV segnala come nel nostro Paese non ci si voglia arrendere a una deriva che in molti hanno definito di “decrescita (in)felice”.

Anche Firenze e l’intera area nord della Toscana discutono da molti anni, troppi oserei dire, della realizzazione di infrastrutture essenziali per lo sviluppo socio-economico del territorio locale. In questi ultimi mesi, il movimento “Diciamo SI all’Aeroporto di Firenze”, promosso dalle principali associazioni di categoria cittadine, ha sostenuto una raccolta firme aperta per mettere la parola “fine” alla vicenda sulla nuova pista di Peretola. Da decenni si discute di questo tema, come di altri. Basti pensare alla terza corsia dell’autostrada Firenze-Mare o alla stazione Foster a Firenze. Il tutto mentre gli investimenti stranieri corrono via, sfruttando (in questo caso, sì) l’alta velocità, dalla nostra comunità per inadeguatezza e per scarsa competitività.

Adesso basta, non è più ammissibile assecondare – inermi - questo declino. Come ha dimostrato la piazza torinese, nettamente interclassista, vi è la necessità che le forze positive e dinamiche della nostra città (e non solo) diano un segnale, sostenendo la raccolta firme per l’aeroporto, ma in generale chiedendo ai loro amministratori di “sostenere” lo sviluppo e non di avversarlo. Numerosi studi, a partire dall’IRPET, indicano come la realizzazione della nuova pista dell’aeroporto Vespucci determinerà ricadute straordinarie da un punto di vista sia occupazionale che economico. Oltre 8.000 nuovi posti di lavoro, tra indotto diretto e indiretto, con il nuovo aeroporto in funzione e circa 730 milioni di euro di valore aggiunto che tale infrastruttura porterebbe in dote alla Toscana nord e al suo comune capoluogo. I nostri giovani, le nostre famiglie, le nostre aziende, comprese quelle agricole che noi rappresentiamo da oltre un secolo, si aspettano nuove opportunità.

La Toscana con il nuovo Vespucci di Firenze e l’aeroporto di Pisa sarà più forte e in grado di attrarre nuovi investimenti. I due aeroporti non saranno assolutamente in conflitto tra loro, ma manterranno salde le loro specializzazioni, ovvero da un lato lo scalo fiorentino rivolto ai voli per gli hub e le grandi città, con preponderanza di traffico connesso agli spostamenti per lavoro, e dall’altro lo scalo pisano più rivolto al traffico turistico e low cost.
Come a Torino, diciamo No ai teorici della “decrescita (in)felice” e investiamo sui nostri figli, sulle nostre aziende e sulle bellezza che la Toscana offre al mondo.

 

Carlo Odoardo Pinferi, direttore generale della Società Cooperativa Agricola di Legnaia

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