“I prossimi saranno anni cruciali nella lotta ai germi multiresistenti e alle infezioni ospedaliere perché la loro sconfitta costituisce il vero banco di prova della sanità del futuro, e servirà un’azione concertata da parte di tutti i soggetti coinvolti perché i numeri delle statistiche sono preoccupanti e non fanno più sconti a nessuno. Non si può tornare nell’era pre-antibiotica e quindi ciascuno è chiamato a fare la propria parte, dal Ministero della salute agli operatori sanitari fino al comune cittadino”.
Il professor Francesco Menichetti, direttore dell’Unità operativa di Malattie infettive dell’Aoup, presenta il 13° Corso avanzato di terapia antibiotica che si tiene a Pisa dal 12 al 14 novembre (Hotel San Ranieri, inizio alle 12.30) e che attira qui, come tutti gli anni, i massimi esperti nel settore da tutt’Italia e fornisce i dati appena diffusi dall’Ecdc-European center for disease control: “La notizia del giorno – spiega - è la pubblicazione di un report sulla mortalità da infezioni causate da germi multiresistenti. Orbene, nel corso del 2015, sono state rilevate oltre 670.000 infezioni (setticemie, infezioni urinarie, infezioni respiratorie, infezioni della ferita chirurgica ed altre) causate da 8 diversi microrganismi (Stafilococcus aureus, enterococcus facealis e faecium, Pneumococco, Acinetobacter, Pseudomonas aeruginosa, Escherichia coli, Klebsiella pneumoniae) con resistenza a diverse classi di antibiotici (enterobatteri o non fermentanti gram-negativi resistenti alle cefalosporine di terza generazione, ai carbapenemici, alla colistina e gram-positivi resistenti a penicillina, meticillina e vancomicina) analizzando 16 diverse combinazioni tra microrganismo e resistenza, in 30 Paesi della UE o dell’area economica europea (EEA). Oltre il 63% di queste infezioni sono state classificate come nosocomiali, ossia contratte in ospedale. La mortalità attribuibile è risultata di oltre 33.000 casi ed il numero di anni persi per disabilità o morte, a causa di queste infezioni, è risultato di oltre 87.000.
Il carico maggiore di morti e disabilità si è verificato per i bambini al di sotto dell’anno di età e per gli anziani oltre i 65 anni ed è risultato prevalere in due Paesi: l'Italia e la Grecia. Un terzo dei decessi attribuibili stimati si è verificato in Italia, dove la resistenza antimicrobica è elevatissima anche per l’uso inappropriato di antibiotici che si è fatto negli anni. Ecco perché – prosegue l’infettivologo - siamo di fronte all’ennesimo allarme rosso. Un’azione concertata di sorveglianza delle infezioni e di uso appropriato della terapia antimicrobica si impone pertanto come intervento prioritario da parte di chi ha la responsabilità di amministrare la sanità pubblica. E gli operatori sanitari, insieme a tutte le società scientifiche, sono chiamati a uno sforzo armonico per trasformare in azioni quotidiane quanto suggerito dal Piano nazionale per il contenimento della resistenza antimicrobica. Anche il Sistema nazionale delle linee guida dell'Istituto superiore di sanità – conclude Menichetti - dovrà recepire tali priorità”.
Nelle tre giornate di congresso si terranno i consueti Focus su Hiv ed epatite.
Nel primo si passerà in rassegna il lavoro svolto nel triennio dalla Commissione nazionale Aids e si parlerà della necessità di rivedere la legge 135/90 trent’anni dopo la sua emanazione, oltre all’impatto che il nuovo sistema nazionale delle linee-guida potrà avere sulla terapia antiretrovirale. Le nuove prospettive terapeutiche saranno esaminate alla luce della necessità di equilibrare gli sforzi per contenere la spesa con le esigenze di semplificazione da offrire al paziente e con le più recenti evidenze scientifiche.
Il Focus sull’epatite prenderà in considerazione invece luci e ombre delle terapie e si interrogherà sull’obiettivo dell’eradicazione dell’infezione da Hcv in Italia. La sessione verrà conclusa dalla tavola rotonda istituzionale: nuovi farmaci, tra accessibilità e sostenibilità.
Una sessione sarà interamente dedicata ai vaccini, nell’adulto e nell’ospite compromesso.
Fonte: Aoup - Ufficio Stampa
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