«La sanità, la sicurezza di essere curati bene, per questo governo non vale nulla. Si continua come prima. Solo un miliardo, ereditato dal vecchio governo. Resta il blocco delle assunzioni. Nessuna risorsa per finanziare il contratto dei medici che attende da 10 anni. Una miseria per le borse di specializzazione e per le liste d’attesa. Niente per i ticket.
Io penso che tutti, operatori, cittadini e istituzioni, devono mobilitarsi per ottenere modiche nella legge di bilancio.
Cominciano i medici il 23 novembre. Io sto con loro.
È penoso che i colleghi presidenti di Lombardia e Veneto pensino solo a chiedere più autonomia piuttosto che ad ottenere più risorse.
Questa strada condurrà ad avere nel Paese la sanità a pezzi, ancor più differenziata tra le regioni in base alla ricchezza e alla capacità di dare servizi.
Per la Lega, che comanda, c’è sempre qualcuno che viene prima. “Prima gli italiani” e tra essi prima i veneti e i lombardi, cittadini delle regioni dove prendono più voti.
Noi vogliamo che il diritto di essere curati bene sia garantito a tutti gli italiani, di ogni condizione sociale e di ogni regione.
Inutile persino ripetere che ancora una volta i Cinquestelle, che hanno la responsabilità del ministero della salute, mostrano di essere soltanto gregari e subordinati alla Lega e a Salvini».
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