Rossi a Catanzaro con Mimmo Lucano, don Biancalani e Mario Oliverio

Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, accompagnato dall'assessore regionale Vittorio Bugli, è oggi a Catanzaro per un incontro sulle esperienze di accoglienza dei migranti portate avanti dalle due Regioni, in particolare a Riace (Reggio Calabria) e a Vicofaro (Pistoia).

All'incontro, oltre al presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, parteciperanno Mimmo Lucano e don Massimo Biancalani, parroco di Vicofaro.

Alle ore 11.30 è prevista una conferenza stampa a Catanzaro presso la Regione Calabria (Sala Oro della Cittadella Regionale, viale Europa, località Germaneto).

Rossi: "Accolgo la sfida di Mimmo Lucano: nuove politiche, più umane e razionali"

Due Regioni, Calabria e Toscana, insieme per contrastare il clima di paura e mostrare le potenzialità di un approccio più umano e razionale, non di 'pancia', nel trattare il tema dell'accoglienza. Oggi il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, insieme a don Massimo Biancalani e all'assessore alla sicurezza Vittorio Bugli, si è recato a Catanzaro per incontrare il sindaco di Riace Mimmo Lucano e il presidente della Regione Calabria Gerardo Mario Oliverio, per testimoniare solidarietà e al tempo stesso confrontarsi con loro sul tema dell'accoglienza e sulle vicende che hanno visto coinvolte le realtà di Riace e Vicofaro (a Pistoia).

"Accolgo la sfida che ci ha lanciato Mimmo Lucano ed invito lui e il presidente Oliviero a venire in Toscana a Vicofaro e proseguire insieme il percorso avviato oggi ed essere due Regioni 'pioniere' in questo settore - ha concluso Rossi - Con il tempo le persone capiranno che non basta invocare le ruspe per risolvere i problemi, e magari costruendo politiche dell'accoglienza più serie si riuscitrà a sconfiggere la paura, per costruire un futuro più sereno".

La 'sfida' lanciata da Mimmo Lucano ai due presidenti delle Regioni Toscana e Calabria è quella di rendere l'incontro di oggi storico, un punto di partenza per una nuova stagione delle politiche per l'immigrazione in Italia. Lucano ha ringraziato il presidente Rossi per il sostegno da lui ricevuto ed ha ricordato il loro primo incontro, avvenuto nel 2016, quando Riace veniva presa a modello come 'buona pratica' da replicare. Lucano ha esortato i due presidenti a partire dalle esperienze sorte spontanamente nelle loro regioni per mandare un messaggio all'Italia e al mondo su un tema che sarà sempre più centrale nella vita delle comunità.

"Il tema dell'accoglienza deve essere gestito con la testa e guardando al futro, non con la pancia", ha detto Rossi dopo aver ascoltato le testimonianze di Mimmo Lucano e don Biancalani. "Non possiamo lasciare questi ragazzi per mesi fermi, dalla mattina alla sera, senza aver niente da fare.Non basta trovare loro 'un posto'. Serve coinvolgimento, inserimento nella comunità. In toscana avevamo sperimentato un modello di inserimento a piccoli gruppi che stava funzionando bene, ma poi c'è stata la svolta con il passaggio totale della gestione dell'accoglienza alle prefetture. Abbiamo chiesto molte volte di trovare il modo per poterli far lavorare. Ma non è accaduto nulla di tutto questo. Questa gestione, assieme al clima ostile che si sta diffondendo, rischia di lasciare questi giovani allo sbando, facendoli davvero finire in luoghi degradati e mandandoli ad incrementare le fila di chi li recluta attività illegali o per aver manodopera da poter sfruttare a bassissimo costo. Un fenomeno questo che non riguarda solo il sud, ma anche la Toscana, dove per contrastare lo sfruttamento abbiamo dovuto far una legge regionale che priva dei finanziamenti europei per l'agricoltura le aziende sorprese con braccianti sfruttati". "Serie politiche di accoglienza - ha aggiunto - potrebbero rappresentare un'opportunità per frenare lo svuotamento di paesi che altrimenti rischiano di perdere servizi, come è avvenuto a Riace, oppure per ripopolare la dorsale appenninica, dove mancano coltivatori e persone che si occupano del mantenimento dei boschi, presidio contro il dissesto idrogeologico".

"Oggi l'accoglienza è messa all'indice - ha detto Rossi - ma l'ospitalità è uno dei valori fondanti della nostra cultura, è uno dei riti ancestrali del Mediterraneo e ritorna non solo nella Bibbia e nel Corano, ma nell'Odissea, dove al viaggiatore che attracca sulla spiaggia prima si offrono un bagno e del cibo, poi si chiede 'chi sei?'. Oggi si parla di invasione e si alimenta una pulsione negativa e razzista dando una rappresentazione sbagliata della realtà e diffondendo veleni anche in Toscana, una terra che invece ha sempre coltivato i valori della solidarietà e dell'accoglienza".

Don Biancalani, viviamo tra la cattiveria, anche Chiesa

"A Pistoia viviamo in isolamento e tra la cattiveria, che viene anche dall'interno della Chiesa. Due preti hanno detto che si vergognano di me. E il mio vescovo tiene un piede qui e uno lì". A dirlo è stato don Massimo Biancalani, il parroco di Vicofaro che nell'incontro ha ripercorso la storia del suo centro e della 'famosa' fotografia pubblicata su Facebook di un gruppo di ragazzini migranti che giocavano in piscina che l'ha fatto balzare agli onori della cronaca.

"Con quella foto e soprattutto con la didascalia 'loro sono la mia patria, i razzisti ed i fascisti i miei nemici', parafrasando un pensiero di don Milani ho preso frontalmente la destra religiosa. Salvini mi prese di mira chiamandomi anti italiano stravolgendo il senso del mio post. E da allora abbiamo subito una serie di offese, insulti ed anche minacce di morte". "Sabato scorso abbiamo subito un blitz di una cinquantina tra poliziotti, carabinieri, finanzieri, vigili del fuoco, Ispettorato del lavoro e polizia municipale, venuti a verificare non so cosa. Alla fine non hanno trovato nulla ma così facendo hanno dato dimostrazione di voler colpire chi potrebbe diventare il simbolo di una narrazione alternativa a quella attuale in Italia".

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