Muore operaio a Scandicci, i commenti dopo la tragedia. Lutto cittadino a Rignano

Cgil e Fillea Firenze: “Assoluta mancanza di prevenzione, si recepiscano le osservazioni dei sindacati al protocollo per la sicurezza sul lavoro proposto in Prefettura”

Si è consumato ieri in un cantiere edile a Scandicci l’ennesimo dramma del lavoro. Un operaio è morto e altri due operai sono rimasti gravemente feriti sotto il crollo di un muro all’interno di un edificio nel quale stavano lavorando. Come Cgil, come Fillea non troviamo più le parole per definire queste tragedie causate da una assoluta mancanza di prevenzione, come in questo caso, probabilmente anche di carattere progettuale. Non servono proclami o fiumi di parole. Servono azioni concrete , serve rafforzare il sistema della prevenzione e dei controlli con maggiori risorse. Serve una formazione vera. Il Prefetto ha costituito un tavolo permanente sulla sicurezza e proposto un protocollo a cui i sindacati hanno risposto unitariamente con delle loro osservazioni. Auspichiamo che vengano recepite e si inizi al più presto a lavorare per scongiurare, con lo sforzo di tutti, altri simili incidenti.

Il cordoglio di Rignano sull'Arno per l'operaio morto sul lavoro

Il Sindaco Daniele Lorenzini e l’Amministrazione Comunale di Rignano sull’Arno esprimono cordoglio e vicinanza alla famiglia del nostro concittadino Mohammed Essalhi, l’operaio tragicamente scomparso ieri mentre stava lavorando.
Padre di famiglia, Mohammed lascia cinque figli e la moglie, con l’ennesima tragedia che si consuma sul posto di lavoro e che vede emotivamente coinvolta tutta la nostra Comunità di cui faceva parte da oltre undici anni.

Come ha anche ricordato recentemente il Presidente della Repubblica Mattarella, “qualsiasi incidente sul lavoro è intollerabile, e anche una sola vittima infligge al corpo sociale una ferita non rimarginabile”; la sicurezza sul lavoro è, infatti, una priorità e costituisce il banco di prova dell'efficienza di un paese: sul tema non è accettabile alcun calo di attenzione da parte delle istituzioni e delle forze sociali.
Quanto è accaduto deve quindi far riflettere tutti, dalle Istituzioni alle imprese del territorio, sulla necessità di dare sempre più centralità e importanza alla sicurezza sul lavoro ed ai lavoratori, affinché si affermi quella cultura della prevenzione necessaria per ridurre i rischi di incidenti.

L'Amministrazione si adopererà, per quanto di sua competenza, per aiutare al meglio la famiglia Essalhi. Per tutta la giornata odierna, venerdì 19 ottobre, è stato indetto il lutto cittadino.

USB: "Ancora una tragedia"

Ennesima tragedia. Ennesima vita spezzata. E l'elenco di chi esce la mattina per andare a lavorare e non rientra più a casa sui propri piedi si allunga.
Lo diciamo sempre e lo ripetiamo anche ora: non sono incidenti, sono omicidi. Non sono morti bianche, sono uomini e donne che sono stati assassinati da un sistema che predilige merci e profitto alla vita.

Ieri a Scandicci, l'ennesima vittima allunga una lista infinita: un operaio di 54 anni è morto mentre era impegnato nella ristrutturazione di una casa colonica, altri due sono feriti..
Non si sa neanche il nome della vittima, e questo rende il tutto ancora più disumano: i morti sul lavoro diventano fantasmi senza nome, da dimenticare velocemente, da classificare come incidenti, tragiche fatalità.

Ma fatalità non sono, se mancano i controlli per la sicurezza, se i lavori vengono svolti in trame di appalti e subappalti in cui si perdono responsabilità e oneri.

La morte dell'operaio di Scandicci, come quelle delle migliaia di lavoratori e lavoratrici, riguarda tutti, rientra in un'emergenza nazionale che nessuno vuole vedere e affrontare, è il risultato di vent'anni di politiche che hanno messo in ginocchio la classe lavoratrice.

La sicurezza sul lavoro deve diventare una priorità, le morti sul lavoro non possono essere considerate una casualità, ma la specifica conseguenza della scelta politica e padronale di anteporre il profitto alle persone.

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